4 PASSI SULLA GUSTAV 2005 (bis)
Data: 05-04-05Autore: VARICategorie: CronacheTag: #today, manifestazioni

4 PASSI SULLA GUSTAV 2005 (4ª edizione)

Qual'è l'unico avvenimento al mondo in cui persone qualificate mettono la propria esperienza a disposizione gratuitamente? E se alla professionalità e competenza aggiungiamo anche una squisita cortesia ed una organizzazione perfetta questo avvenimento non può essere altro che "Quattro passi sulla Gustav 2005".

Partiamo nel pomeriggio di venerdi da Modena. Dopo sei lunghe ore di autostrada, fra rallentamenti e code, arriviamo all'agriturismo di Roccasecca, già prenotato per noi dall'organizzazione, dove facciamo conoscenza con i nostri nuovi e simpatici compagni d'avventura livornesi. Durante la cena (scarsina) entra qualcuno: è il Presidente in persona. Ci parla dell'Associazione, di Cassino, dei Veterani il suo entusiasmo è veramente contagioso.

Ritrovo alla mattina del sabato. Il gruppo è composto da una quarantina di persone e quest'anno è addirittura internazionale. Ci sono infatti tre ragazze spagnole ed un barbuto cecoslovacco. Molte persone si conoscono già ma non c'è problema anche per noi neofiti ad inserirci. Ci sono persone di tutte le età: c'è chi era a Cassino durante la battaglia, chi è arrivato negli anni subito dopo e ci raccontano di come era la città in quei periodi. Si parte per poter finalmente vedere i luoghi di cui abbiamo solo letto sui libri: la "Collina dell'impiccato" la "Testa di serpente", "Cavendish road". Prima, e a quanto ci dicono tradizionale, tappa poco prima di arrivare all'Abbazia, dove il Presidente coadiuvato da Marco Marzilli, descrive la prima battaglia di Cassino. La spiegazione è chiara ed esauriente, ben inquadrata nel periodo storico e politico dell'epoca. Si sale all'Abbazia. Una guida carina e un pò stizzita ci porta a visitare il Monastero, compresa una cappella dove le vetrate, donate dalle varie divisioni che combatterono a Cassino, portano i simboli delle divisioni stesse. Ad un certo punto, arrivati alla scalinata interna, si fa avanti un distinto signore di una certa età: è Mario, che ci racconta di quando si trovava lì proprio durante il bombardamento del 15 febbraio 1944. Quattro chiacchere con un monaco sulla ricostruzione, visita veloce al book shop (certi libri si trovano solo lì), foto di gruppo e poi si parte per la masseria Albaneta. Breve passeggiata fino al monumento col carro Sherman distrutto, ancora spiegazioni e poi il rancio caldo: maccheroni, panino e techelle. C’è chi chiacchera, chi cerca in giro reperti e più o meno tutti ce ne andiamo con qualche scheggia in tasca. Al pomeriggio ci si avvia a piedi per il monte Calvario. Salita breve ma ripida: arriviamo tutti con la lingua fuori. Descrizioni dei luoghi e degli avvenimenti e deposizione di un mazzo di fiori presso il monumento ai caduti polacchi. Torniamo alle macchine passando per la "casa del dottore" dove una volta c'era l'infermeria polacca. Partiamo per visitare il "Cassino War Memorial". E' il museo curato dall'Associazione, ricco di fotografie e di reperti: certo che per gestire un museo simile da parte di privati occorre veramente una bella passione! Cena conviviale presso il ristorante attiguo al museo (decisamente meglio della sera prima) e consegna dei distintivi ricordo del raduno.

Domenica si cambia programma in quanto a Caira e Terelle c'è il rally; così si va a scassare le sospensioni delle auto sul monte Cifalco. Visita alle postazioni tedesche. La vallata, la cui vista dovrebbe essere splendida, è coperta da una bella foschia che non ha niente da invidiare a quella della val Padana. Sarà l'effetto della globalizzazione? Il vivace gruppo dei ragazzini, autobattezzatosi "Giovani diavoli verdi", setaccia entusiasticamente il monte aiutato da un metal detector e si divide equamente un buon numero di schegge di bomba. Stavolta il pranzo è veramente al sacco ma "ottimo e abbondante": panini e techelle col vino dolce. Si torna a valle e andiamo al cimitero del Commonwealth da dove possiamo vedere dalla pianura i luoghi della battaglia. Partiamo per S.Angelo in Theodice dove scorre il Gari e c'è la Campana della Pace. Possiamo toccare letteralmente con mano la velocità della corrente e capire quali difficoltà abbiano trovato i soldati americani ad attraversare il fiume sui canotti di gomma. Si parte per Antridonati dove il Sig.Severino, ragazzino in tempo di guerra, ci descrive la situazione a quei tempi: le case demolite, le postazioni, i morti dopo il tentativo di attraversamento del fiume. Ultima visita alle postazioni tedesche emerse durante recenti scavi. Purtroppo la giornata finisce qui: è ora di salutare tutti, di ringraziare gli organizzatori e di ripartire.

Pietro Parmeggiani

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