Scheda bibliografica
Saverio Malatesta
ORSOGNA 1943 - Le battaglie per la Linea Gustav nella 'Cassino dell'Adriatico'
Edizioni Menabo - 2016
Reperibilità: BUONA
A fine novembre 1943 nel settore adriatico del teatro di guerra italiano, il generale britannico Montgomery lancia l’8ᵃ Armata contro le difese tedesche posizionate sulla Winter Line lungo il fiume Sangro in Abruzzo. L’obiettivo è spezzarla per raggiungere la statale Pescara-Avezzano e dirigersi su Roma prima della 5ᵃ Armata americana, che combatte sul fronte tirrenico. La veloce avanzata però si arresta improvvisamente i primi giorni di dicembre nel piccolo borgo chietino di Orsogna. I tentativi di penetrazione delle truppe della 2ᵃ Divisione neozelandese, che hanno ricevuto il compito di raggiungere Chieti in 48 ore, si infrangono per un mese intero sul tratto abruzzese della Linea Gustav contro la straordinaria ed efficace difesa di un manipolo di truppe tedesche fra cui spiccano i Fallschirmjäger, i paracadutisti della 1ᵃ e della 2ᵃ Divisione. Su un terreno montuoso e reso inospitale dal maltempo, i giovani neozelandesi si troveranno a combattere per 25 lunghi e terribili giorni, tra bombardamenti, morte, fango e freddo. L’ordine impartito da Hitler di resistere a tutti i costi nella “Fortezza Orsogna” viene preso alla lettera e costringe i generali neozelandesi a compiere – immolando inutilmente i propri uomini – quegli stessi errori tattico-militari che nei primi mesi del ’44 saranno replicati nella terribile battaglia di Cassino.
Attraverso preziose fonti neozelandesi e tedesche, diari di Divisione e battaglione, testimonianze d’archivio dei combattenti e la descrizione dei movimenti sul terreno delle truppe su dettagliate cartine militari, per la prima volta in Italia l’autore ricostruisce giorno per giorno il drammatico svolgimento di una battaglia ingiustamente dimenticata. Conquistare Orsogna poteva rappresentare per gli Alleati la svolta per infrangere la Linea Gustav e accorciare così la campagna militare in Italia; il tragico eroismo delle truppe tedesche la trasformò, invece, nella “Cassino dell’Adriatico”.
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