Cassino e l'Abbazia di Montecassino
Cassino
Capoluogo storico del Lazio meridionale, nodo geografico, economico e culturale tra le regioni del Lazio, della Campania, del Molise e dell'Abruzzo. La città di Cassino sorge sulle propaggini sud orientali del monte che ha il suo nome. È bagnata dai fiumi Rapido e Gari; quest'ultimo ha le sorgenti nel cuore antico della città; su questo fiume Marco Terenzio Varrone costruì la sua famosa villa.
La città fu fiorente in epoca romana col nome di Casinum: ebbe un anfiteatro, un teatro, diversi templi, terme nella villa di Varrone, due fori per il commercio e gli affari, un imponente acquedotto di oltre 22 km. Sontuose ville di potenti di Roma sorsero sparse sull'ameno territorio circostante. Sotto la dominazione romana fu colonia, prefettura e municipio; ottenne la piena cittadinanza nel 188 a.C. . Fin da tempi immemorabili fu cinta da poderose mura che si estendevano fin sull'acropoli, a quota 519, dove Benedetto da Norcia pose la sua dimora. Per la sua importanza e per la sua posizione geografica fu tappa preferita dai barbari durante le loro frequenti incursioni e ciò determinò la sua rovina insieme all'impero di Roma.
La città tornò a vivere solo qualche secolo dopo la venuta di S. Benedetto sul suo monte, ma su un sito diverso, quello attuale – un chilometro più a nord –, e con nome diverso, quello di S. Germano. Seguì, nella buona e cattiva sorte, le vicende della gloriosa abbazia benedettina; nella sua chiesa cattedrale l'imperatore Federico II firmò il trattato di pace con Gregorio IX nel 1230 (la Pace di S. Germano). Fu capitale del piccolo ma importante "Stato di S. Germano" sottoposto all'autorità degli abati di Montecassino. Nel corso della sua storia subì più volte devastazioni da parte di truppe straniere: giorni terribili la città dovette vivere nel 1799 con l'arrivo delle armate francesi, che arrecarono morte e distruzioni. Nel 1863 la città abbandonò il nome S. Germano per quello attuale di Cassino.
La tranquilla ma dignitosa vita di cittadina di provincia fu interrotta e tragicamente sconvolta nel 1944 dai bombardamenti anglo-americani: la città, con la sua abbazia, fu caposaldo della Linea Gustav. Per otto mesi, dal ottobre 1943 al maggio 1944, eserciti di tutto il mondo, nella loro marcia verso Roma, fronteggiarono, senza esito e con ingenti perdite, l'accanita resistenza germanica attestata sui monti retrostanti l'abbazia di Montecassino. Furono effettuati bombardamenti a tappeto sul monastero (15 febbraio 1944), nella convinzione errata che ospitasse capisaldi tedeschi, e su Cassino (15 marzo 1944) per snidare le micidiali postazioni nemiche.
La distruzione fu totale, le perdite umane gravissime; per questo la città meritò l'appellativo di "Città Martire per la Pace" e fu decorata con Medaglia d'Oro al valor Militare. Oggi Cassino ha l'aspetto e l'economia di una città moderna: è sede dell'Università di Cassino del più importante tribunale tra Roma e Napoli; nel suo hinterland la FIAT ha realizzato il più moderno stabilimento automobilistico d'Europa.
Grazie all'abbazia di Montecassino, ai cospicui resti archeologici, alle numerose testimonianze artistiche medioevali, alle sue sorgenti, le più grandi d'Europa, Cassino è richiamo turistico di prim'ordine, con circa un milione e mezzo di presenze l'anno. La moderna città sorge nella piana dominata dalla maestosa mole di Montecassino e dalla Rocca Janula, fortificazione del sec. X costruita in difesa del monastero; lì, su un picco roccioso, si eleva il monumento per la pace, opera dello scultore Umberto Mastroianni.
Tratto da "Cassino dalle origini ad oggi - E.Pistilli" ediz. IDEA STAMPA - Cassino - 1994. Tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione anche parziale.
L'Abbazia di Montecassino
Sull'acropoli dell'antica Casinum sorse il più celebre monastero della cristianità, fondato da Benedetto da Norcia nell'anno 529. Qui il santo patriarca scrisse la sua "Regola" che venne poi diffusa in tutto il mondo occidentale creando le premesse per la nascita dell'Europa moderna.
L'abbazia, nella sua lunga storia, ha subito varie devastazioni e ben quattro distruzioni:
Dopo ogni distruzione la casa di S. Benedetto è risorta sempre più grande e più splendida di prima. Le bianche mura dell'abbazia dominano gran parte della "Terra di S. Benedetto", frutto di donazioni di re, imperatori, papi e principi, piccolo stato o baronia tra il Regno di Napoli e lo Stato Pontificio. Ora la rinata casa di S. Benedetto è meta ogni anno di pellegrinaggio di pii visitatori, di reduci della seconda guerra mondiale, di amanti dell'arte, di studiosi di ogni parte del mondo. Chi sale a Montecassino puó ammirare dall'alto lo splendido panorama dell'antica Terra Sancti Benedicti, la sottostante città di Cassino e ciò che rimane della cinta muraria che univa l'antica Casinum con la sua acropoli.
All'interno si puó ammirare: il chiostro d'ingresso al cui centro sorge il gruppo bronzeo di S. Benedetto morente, dono del cancelliere tedesco Adenauer; il chiostro del Bramante, con l'eccezionale scenografia del suo impianto rinascimentale e le statue di S. Benedetto e sua sorella S. Scolastica poste ai piedi dell'ampia gradinata; il chiostro dei benefattori, disegnato da Antonio da S. Gallo, con le statue di re, papi e personaggi illustri benemeriti nei confronti dell'abbazia; la facciata della basilica cattedrale con le tre porte bronzee: quella centrale fu eseguita a Costantinopoli nel sec. XI e reca scolpiti in argento i possedimenti dell'abbazia, quelle laterali, dono del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, furono eseguite dallo scultore P. Canonica nel 1954.
All'interno della basilica, ricostruita secondo il disegno originario seicentesco con molti dei materiali recuperati dalle macerie, oltre le splendide cappelle laterali, gli affreschi di Pietro Annigoni, che hanno sostituito in parte quelli di Luca Giordano, andati distrutti nel 1944, l'altare maggiore interamente ricostruito con elementi originali al di sopra del sepolcro di S. Benedetto e S. Scolastica e consacrato da Paolo VI nel 1964, la sacrestia con le sue ricche decorazioni.
Nella zona del presbiterio: il monumento funebre di Piero de' Medici (del 1539), figlio di Lorenzo il Magnifico e fratello di Giovanni, abate commendatario di Montecassino, la Cappella della Pietà con tele del 700/800, la Deposizione sull'altare è attribuita a F. Solimena. Dietro l'altare: il coro ligneo del sec. XVII, sormontato da un organo con oltre 5000 canne. Al di sotto dell'altare si apre la cripta cinquecentesca con le decorazioni beuronensi, completamente rivestita di mosaici policromi e bassorilievi.
Infine il museo, allestito nei suggestivi locali inferiori del monastero: nelle numerose sale sono custodite le più preziose tracce della storia
artistica, culturale e religiosa di Montecassino e del territorio circostante, compresi i resti della civiltà pagana, ritrovati nel recinto dell'antica
acropoli, e alcune delle opere manoscritte dello scriptorium, vanto della civiltà monastica.
Per gli studiosi si possono aprire le porte della biblioteca monumentale e dell'Archivio.
Tratto da "Cassino dalle origini ad oggi" di E.Pistilli, ediz. IDEA STAMPA - Cassino 1994. Tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione anche parziale.
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