CASSINO, FINO ALL’ULTIMO UOMO - Un libro che appartiene a tutti i reduci.
Ero alle prese con la stesura della mia tesi di laurea sulla Battaglia di Cassino quando in una delle
solite fredde ed umide giornate di novembre di Torino, giunsi alla pagina 114 del libro "CASSINO, fino all´ultimo uomo"
di Walter Nardini in cui si parla del bombardamento di Montecassino e, con più precisione, della presenza di
postazioni tedesche all´interno dell´Abbazia.
In una nota l´autore afferma che, nelle sue ricerche, non ha mai trovato nessuno che avallasse la tesi degli Alleati
sulla presenza di Tedeschi nel Monastero tranne quella di un Paracadutista del 3° Reggimento che asseriva il
contrario1. Il Dott. Nardini, incuriosito da tale affermazione, aveva fatto ulteriori ricerche per approfondire
l´argomento, ma i suoi sforzi erano stati vani.
Fu proprio questa notizia che mi spinse ad approfondire l´argomento per apportare nuovi contributi alla mia Tesi.
Arrivai, quindi, alla conclusione di contattare l´autore del libro.
Feci una breve ricerca su Internet che mi permise di rintracciare il suo recapito e dopo ripetuti tentativi finalmente
Walter Nardini mi rispose al telefono.
Non mi sembrava vero di parlare con un autore che, per gli "addetti ai lavori", è un mito! Dopo una breve
presentazione, ricca di ovvi complimenti, gli spiegai il motivo della mia telefonata: una tesi sulla Battaglia di
Cassino e l´opportunità di avere copia della lettera di quel Paracadutista.
Non so per quale ragione, al Dott. Nardini risultai molto simpatico tanto che si rese subito disponibile a ritrovare,
nell´immensa quantità di documentazione che aveva raccolto per il suo libro, la lettera che mi aveva incuriosito.
Dopo alcuni giorni lo ricontattai: la sua ricerca era risultata vana ma avrebbe continuato a cercarla. Dopo un breve
scambio di battute ci accordammo per un incontro a casa sua per conoscerci.
Fu così che il primo fine settimana utile mi recai a casa sua. Fu di una cortesia unica e di un´ospitalità squisita
nonostante per Lui fossi uno sconosciuto.
Dopo una breve conversazione, ci recammo nel suo garage a cercare l´ormai famosa lettera che, per varie ragioni,
non trovammo né fummo in grado di trovare in seguito.
Certo, ci rimasi un po’ male, ma il tutto passò in secondo piano quando mi disse che aveva altro materiale tra cui i
diari ufficiali di alcune unità Neozelandesi che avevano combattuto a Cassino. Quando me li mostrò, tanta fu l´emozione che aumentò quando mi disse che avrei potuto tenerli perché potevano tornarmi utili per la mia tesi.
Ci sedemmo in salotto e, sorseggiando un bicchiere di Coca Cola, gli chiesi perché aveva deciso di scrivere quel libro
e come aveva fatto a reperire tutte quelle informazioni così dettagliate.
Iniziò a snocciolare un racconto stupendo!
Era il 1963 quando conobbe un motociclista tedesco, Eugen Greim della 15ª Panzer Grenadier Division, che aveva preso
parte alla Battaglia di Cassino. Fu un´amicizia casuale, nell´albergo di suo padre a Rimini. Fu lì che iniziò ad
incuriosirsi ai racconti di Schmitz, che decise di conoscere e approfondire meglio.
Iniziò a consultare libri (il primo fu R.Bohmlerquale miglior inizio!!) e, man mano che si documentava, si
entusiasmava tanto da maturare l´idea di scrivere un libro. Era ormai il 1970 quando, in possesso di una vasta
documentazione, iniziò a lavorare a tempo pieno alla stesura del libro, supportato anche da tifo e dall’aiuto della
moglie.
Le sue ricerche non si limitarono al reperimento di materiale bibliografico, facilmente reperibile in libreria
(all´epoca era abbastanza semplice trovare.quei testi!!!), ma si spinse oltre: riuscì ad entrare nel cuore di
molti reduci, specialmente tedeschi, che gli fornirono racconti, foto e documenti che gli permisero di raccontare
quelle tristi pagine di storia attraverso la vita vissuta dei singoli protagonisti. Si recò spesso in Germania, andò
in Francia e attraverso l´emittente privata "Pathé Cinema" fece divulgare delle foto d´epoca con cui rintracciò altri
reduci.
1 W. Nardini, Cassino fino all’ultimo uomo, Mursia, Milano, 1975, pg. 114
Nel caso in cui il testo derivi sempicemente dall'esposizione, con o senza traduzione, di documenti/memorie al solo fine di una migliore e più completa fruizione, la definizione Autore si leggerà A cura di.