LA MEDAGLIA D’ONORE DEL CONGRESSO AI VALOROSI DI CASSINO
Dai rapporti della 34a Divisione di fanteria, febbraio 1944:
La mattina del 3 gennaio 1944, a seguito dei recenti progressi ottenuti dalle unità della 34° Divisione di fanteria americana nel tentativo di attraversare il fiume Rapido in prossimità delle vecchie baracche italiane (Uadi Villa), il 133° Rgt. fanteria iniziò a muoversi, partendo da questa posizione, in direzione dell’abitato di Cassino percorrendo la rotabile Cassino – Caira (strada Caruso). Tuttavia, non appena giunti in prossimità della periferia l’avanzata della fanteria statunitense venne arrestata da un inteso fuoco proveniente dalle prime abitazioni e dalla vicina Quota 175. Nel pomeriggio le unità del 133° Rgt. si organizzano ed iniziano ad attaccare le posizioni nemiche conosciute, nell’abitato e sulle pendici di 175... .
Nei momenti appena descritti dai diari della 34a Divisione due soldati del 133° Rgt. si distinsero per il loro valoroso contributo all’ingresso delle forze alleate nella città di Cassino. Per il coraggio e la determinazione dimostrati in battaglia, il Soldato Scelto Leo J. Powers ed il Secondo Luogotenente Paul F. Riordan vennero insigniti del più alto riconoscimento militare da parte del governo americano: la Medaglia d’Onore del Congresso:
Leo J. Powers
Private First Class U.S. Army, 133rd Infantry, 34th Infantry Division. Northwest of Cassino, Italy. February 3, 1944.
Il 3 febbraio 1944 alla compagnia di questo soldato fu assegnata la missione di catturare la Quota 175, la chiave del caposaldo
nemico a nord-ovest di Cassino.
Il nemico, stimato in numero di 50 unità, sostenuto da mitragliatrici posizionate in tre casematte
e dal fuoco dei mortai proveniente dalle spalle della quota, fu capace di arrestare gli attaccanti ed infliggere otto perdite.
La
compagnia era impossibilitata nell’avanzare, ma il soldato scelto Powers, fuciliere in uno dei plotoni d’assalto, di propria
iniziativa e di fronte ad un intenso fuoco nemico, si trascinò in avanti all’assalto di una delle casematte nemiche. Armato con due
bombe a mano e ben consapevole che se il nemico l’avesse visto, ciò avrebbe significato quasi certamente morire, il soldato scelto
Powers si trascinò su per la collina fino a circa 13 metri dalla casamatta. Poi tirandosi in piedi in piena vista delle armi
nemiche gettò una granata attraverso una piccola apertura nel tetto della casamatta uccidendo due degli occupanti mentre altri
tre o quattro abbandonarono la posizione probabilmente feriti. Quest’arma nemica era stata ridotta al silenzio, il centro della
linea di avanzata era di nuovo libero, ma quasi immediatamente si ritrovò sotto il fuoco della mitragliatrice proveniente dalla
seconda casamatta posta sul lato sinistro. Il soldato scelto Powers, tuttavia, avendo individuato quest’ultima, si trascinò verso
essa senza copertura se il nemico l’avesse visto. Tirandosi in piedi in piena vista dei mitraglieri nemici, a circa 13 metri dalla
casamatta, il soldato scelto Powers gettò la sua granata all’interno della struttura silenziando la mitragliatrice, uccidendo un
altro tedesco e ferendone altri tre o quattro che abbandonarono la posizione. Il soldato scelto Powers, ancora di propria
iniziativa si trascinò verso la terza casamatta di fronte al fuoco di una mitragliatrice pesante e di numerose leggere. Con
destrezza, traendo profitto dalla magra copertura e dal proprio riparo, si trascinò su fino a circa 8 metri dalla casamatta
completamente esposto ai mitraglieri nemici e gettò due granate nella fessura sul tetto della casamatta. Le due granate uccisero
due nemici ed altri quattro furono feriti ed uscendo si arresero al soldato scelto Powers, che era ora disarmato. Il soldato scelto
Powers operò sull’intero fronte della propria compagnia e con una tremenda disparità numerica riuscì da solo a rompere la spina dorsale di
questa ben difesa posizione strategica nemica e a consentire al suo reggimento di avanzare all’interno della città di Cassino.
La
determinazione nel combattimento e il valore del soldato scelto Powers furono esempio delle più alte tradizioni delle Forze Armate
Statunitensi... .
Tratto dal U.S. Army Center of Military History
Paul F. Riordan
Second Lieutenant U.S. Army, 34th Infantry Division. Cassino, Italy. February 3-8, 1944.
Nell’attacco per l’accesso alla città di Cassino il 3 febbraio 1944, il secondo luogotenente Riordan condusse uno dei plotoni d’assalto. Nell’attacco alla Quota 175, il suo comandante fu colpito dal fuoco delle mitragliatrici nemiche proveniente dalla quota e dalle casematte a circa 40 metri sul lato destro della stessa. Di fronte ad un intenso fuoco nemico, il secondo luogotenente Riordan si mosse in piena vista delle armi nemiche per raggiungere una posizione da dove potesse lanciare una bomba a mano all’interno della casamatta. Poi piegandosi sulla proprie ginocchia, getto una granata da circa 40 metri, di distanza centrando la feritoia della struttura nemica. La granata ferì due tedeschi e ne uccise un terzo oltre a zittire la mitragliatrice. Un altro soldato (Leo J. Powers, n.d.r.) poi ripulì le restanti casematte sulla collina e la compagnia raggiunse il proprio obbiettivo. Continuando l’assalto all’interno di Cassino l’8 febbraio, il plotone del secondo luogotenente Riordan ricevette la missione di prendere l’edificio che ospitava il carcere, uno dei numerosi capisaldi nemici. Nuovamente il secondo luogotenente Riordan prese il comando e riuscì a raggiungere il cerchio del fuoco nemico coprendo l’avvicinamento e l’accesso alla struttura. Il suo plotone, tuttavia, non riuscì ad attraversare l’intenso fuoco nemico e fu tagliato fuori. Il secondo luogotenente Riordan consapevole che i suoi uomini non potevano seguirlo, si decise a condurre un attacco singolarmente, ma la superiorità numerica delle forze nemiche era elevata e fu ucciso dal fuoco delle armi leggere. Il coraggio e lo straordinario eroismo dimostrati di fronte ad una morte quasi certa furono da ispirazione per i suoi uomini ed esempio delle più alte tradizioni delle Forze Armate statunitensi... .
Tratto dal U.S. Army Center of Military History
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