QUEI BALDI BERSAGLIERI
I rigori dell’inverno non hanno finora scoraggiato i Reduci dell’Associazione LI° Btg. Bersaglieri A.U.C. Montelungo 1943, a venir meno
alla promessa fatta in quel tragico 8 dicembre 1943, quando videro cadere e dovettero seppellire 27 loro compagni, nella battaglia per la conquista di
Montelungo.
La promessa era quella di essere li ad ogni festa dell’Immacolata per onorare i loro caduti!
D’inverno però si sa ,le giornate sono brevi e la cerimonia, soprattutto in questi ultimi anni, si è fatta oltremodo lunga anche perché, a loro, non è
consentito di arrivare tra gli ultimi e ricevere i giusti onori che invece vengono riservati unicamente alle cosiddette autorità.
Anzi, sono sempre stati costretti a sopportare due o tre ore di attesa al freddo e solo da pochi anni possono trovare qualche sedia per potersi meglio
accomodare.
In anni passati più di qualcuno non ha potuto entrare al sacrario perché in ritardo!
In questo quadro pertanto, è sempre stato difficile per loro poter ritornare sui luoghi dove avvennero i fatti.
Abbiamo quindi pensato di trovarci in estate per approfittare delle belle giornate ed il 18 giugno, festa del Corpo dei Bersaglieri, ci è sembrata la
data più opportuna.
Ci siamo pertanto ritrovati al Sacrario di Mignano Montelungo per scoprire una targa in onore dei caduti del battaglione e per rendere un saluto alla
tomba di Ugo Stortoni, reduce della 2ª compagnia del LI°, che ha voluto riposare nel cimitero civile di Mignano per essere accanto ai suoi
compagni.
Emozionante poi per tutti i presenti, è stato sentire dalla viva voce di "chi quell’8 dicembre c’era" il racconto di come andarono effettivamente
i fatti e poter riconoscere luoghi e panorami che nei tanti libri letti abbiamo potuto solo immaginare.
Poi, con i Reduci del LI° btg bersaglieri Leone Orioli e Zeno Zanotti 3ª compagnia/moto e Gianni Gasparotto 1ª compagnia, la
domenica, abbiamo visitato il CASSINO WAR MUSEUM che raccoglie uniformi e reperti della Seconda Guerra Mondiale.
Guidati nella visita con grande cortesia da Luigi Grimaldi, con Roberto Avallone si è discusso sulla carenza di materiale italiano rispetto a quello di
altre nazionalità; unanime è stato il parere nel dire che i nostri soldati alla fine della guerra, hanno dovuto restituire gran parte della dotazione
personale al punto che a qualcuno fu addebitata, dopo cinque anni di guerra, la gavetta che non restituì perché dopo un così lungo periodo, una volta
terminate le operazioni belliche e accasermati chissà dove era finita!
In questa occasione Leone Orioli, uomo forte sensibile e generoso, ha espresso il desiderio di donare al museo il suo cappello piumato con tutte le
decorazioni; superati i primi attimi di stupore con una commovente quanto improvvisata cerimonia tra i pochi presenti lo stesso è stato pertanto
deposto all’interno della bacheca che conserva i pochi cimeli italiani.
Personalmente, vuoi perché promotore del ritrovo vuoi perché presente ai fatti, mi sono sentito un pò in colpa per tale importante distacco; ci ha
però pensato il buon Leone a rassicurarmi, durante il viaggio di ritorno, sulla giustezza della sua decisione e sulla sua convinzione che adesso
".si trova [il cappello ndr] ove più potrà essere utile anche ad altri".
Gli abbiamo solo estorto la promessa che ad ogni 8 dicembre passerà dal Museo a riprenderselo per indossarlo al Sacrario.
E non finisce qui! Proprio ieri sera ho ricevuto la telefonata di Giovanni Gasparotto, 1ª compagnia, che mi informava della decisione cui è pervenuto;
donare il suo fetz originale al Museo; abbiamo convenuto che ciò avverrà il prossimo 8 dicembre a Cassino durante un breve incontro affinché lui stesso
possa deporlo nella medesima bacheca che sarà appositamente dedicata al 1° Raggruppamento Motorizzato ed al C.I.L
Siamo orgogliosi di tanta sensibilità e devo proprio dire che questi giovani ragazzi, classe 1922, non perdono occasione per confermare, se ce ne fosse
ancora bisogno, la loro sempre viva baldanza bersaglieresca. e non solo.
Claudio Vigna
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21/04/2005 | richieste: 4277 | VARI
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