DA MIGNANO MONTE LUNGO A MONTE MARRONE - LA RINASCITA
Nelle sale del Comune si è svolto con la moderazione del Sindaco Roberto Campanile e del dott. Massimo Coltrinari dell’Associazione Nazionale
Combattenti della Guerra di Liberazione, il ricordo delle battaglie di Monte Lungo e dell’impegno italiano nella guerra di liberazione.
Nella sala, insieme ad alcuni cittadini di Mignano, spiccava la consueta presenza di alcuni reduci e di appassionati che hanno reso il convegno
più vivace.
I lavori, dopo un breve saluto, sono proseguiti con la presentazione del Calendario 2009 dedicato al battaglione Piemonte.
Interessante l’intervento dell’ingegnere Giorgio Pinzi riguardo la rappresentazione in rete della battaglia di Monte Lungo. Partendo dall’analisi
prettamente numerica dei contatti sviluppati attraverso le parole chiave l’ing. Pinzi ha poi affrontato il discorso dei siti che si occupano del
tema, per primi quelli istituzionali come Quirinale, Ministero della Difesa e Comune di Mignano, in seconda istanza quelli specializzati come Dal
Volturno a Cassino o Historicus. In fondo all’intervento il Dott. Coltrinari ha sottolineato l’importanza dei blog nell’allargare e mettere in
comune le informazioni.
L’Ammiraglio Giuliano Manzari ha di seguito affrontato in modo succinto quanto puntuale la partecipazione dell’aeronautica alla guerra di
liberazione, praticamente di solo sostegno al fronte jugoslavo, e della Regia Marina a partire dall’affondamento della corazzata ‘Roma’ sino alle
operazioni speciali compiute dietro le linee del fronte italiano. Curioso e toccante il ricordo delle vicissitudini che portarono 7
(9 secondo l’attento Generale Marzollo) allievi marinai a combattere a Monte Lungo. Ben cinque di loro caddero in quella battaglia.
E’ toccato al Generale Gianfranco Gasperini la ricostruzione storica dei fatti di Monte Lungo. Partendo dall’8 settembre sino ai Gruppi
di Combattimento a Bologna, la ricostruzione del Gen. Gasperini si è avvalsa anche di grafici e di fotografie. Tratta per lo più dal testo di
Giuseppe Conti, il I Raggruppamento motorizzato, come il relatore ha tenuto a precisare, la ricostruzione dei fatti dell’8 dicembre 1943 e poi
del 16 dicembre è passata da un esame sociologico intorno al I Raggruppamento, alle unità che lo componevano, alla provenienza regionale dei suoi
componenti. Veramente interessante lo scoprire che a fronte di una grande presenza di militari originari del nord, in primis lombardi, la
composizione delle unità era estremamente eterogenea comprendendo tutte le regioni d’Italia. Il racconto ha spaziato dalla rievocazione della
battaglia dell’8 dicembre, sino alla disputa tra il comando americano, in particolare Walker della div. Texas che doveva combattere ai fianchi
del I R.M., ed il suo comandante Dapino. Comandante Dapino ricordato insieme ad Utili ed alle difficoltà che dovettero affrontare alla guida del
reparto italiano. Le considerazioni storiografiche soprattutto anglosassoni riguardo l’insuccesso del primo assalto hanno tenuto banco poi tra
gli intervenuti. Diversi i momenti commoventi, ad esempio quando il Gen. Marzollo ha riconosciuto ed indicato in una foto il commilitone
Biancofiore, primo caduto italiano a Monte Lungo. Sempre attenta la sala ha seguito partecipando con diversi interventi tutta la ricostruzione.
In seguito all’arrivo del Generale Poli la parola è andata al dott. Coltrinari per esaminare l’approccio alla battaglia visto da parte alleata.
L’esame si è svolto ricreando la diversa importanza data da americani ed inglesi al fronte italiano e specificando quali furono le operazioni
delle armate alleate, dall’operazione Husky sino a Cassino ed oltre. Per capire l’inquadramento storico militare in cui si svolse la battaglia di
Monte Lungo il relatore si è spinto a ripercorrere diversi aspetti del fronte italiano, come la conquista della Sicilia e l’ultima resistenza
italiana contro gli alleati, gli sbarchi sul continente, la fondamentale importanza data al sistema viario e quindi la risalita dello stivale
attraverso le strade statali, sino a ricordare la tragica battaglia di Ortona.
In chiusura il ricordo è giustamente andato in parallelo ai caduti italiani a Monte Lungo, anche alle vittime civili dell’abitato di Mignano,
che ha subito 92 morti durante la guerra.
Il Convegno è stato chiuso da un intervento del Generale Poli e dai ringraziamenti del sindaco di Mignano.
Fa riflettere la conclusione dei lavori in cui si è sottolineato come la memoria delle battaglie di Monte Lungo nel tempo possa servire da
spunto per capire come mai in questi sessantacinque anni in Italia si sia passati da commemorazioni sentite, mai quanto meritasse veramente
l’evento, a commemorazioni in sordina, quasi nascoste. Questo, secondo chi scrive, decisamente in linea con la scarsa visibilità che ha avuto
e che ha ancora ad oggi l’intervento italiano al fianco delle forze armate alleate nella guerra di liberazione. Quasi mai abbiamo visto una
trasmissione televisiva od un intervento di politici a ricordo dei soldati del rinnovato esercito italiano, ma altrettanto poco frequentemente
abbiamo potuto leggere studi riguardanti le forze armate italiane nella guerra di liberazione.
Da ricordare infine la bella la raccolta fotografica riguardante le manifestazioni dei vari anniversari nel Comune di Mignano.
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