STURMGESCHÜTZ ABTEILUNG
I cannoni d'assalto di queste unità ebbero un ruolo importante nell'appoggio delle truppe tedesche impegnate a Cassino.
In questa pagina cercheremo di fornire delle informazioni che possano essere anche di supporto durante la visione delle numerose immagini e filmati che
ritraggono questi mezzi corrazzati.
Unità indipendenti SturmGeschütz della Wehrmacht
Le SturmGeschütz Abteilung erano unità della Wehrmacht che, contrariamente all'opinione diffusa, erano composte da personale dell’artiglieria e non da quello delle forze corrazzate. Questo non significa che le unità SturmGeschütz non siano state impiegate come unità corrazzate, infatti vennero costituite delle unità denominate Panzer-SturmGeschütz che solitamente erano assegnate alle divisioni Panzergrenadier, ma solo che queste unità erano controllate dall’artiglieria.
Questa dipendenza ebbe alcuni effetti particolari sulla loro struttura e sul loro impiego.
Inizialmente le unità SturmGeschütz erano formate da Batterie (batterie) ognuna composta da sei veicoli, con un impiego di uomini paragonabile a quello di una batteria di artiglieria. In confronto una compagnia aveva fino a 22 carri armati. Alla fine della guerra la batteria SturmGeschütz era aumentata fino a prevedere 14 veicoli mentre la dotazione di carri delle compagnie Panzer era scesa a circa lo stesso numero, a secondo dell'unità.
Proprio come un battaglione di artiglieria, un'unità SturmGeschütz aveva 3 batterie. Verso la fine della guerra una quarta batteria di fanteria (Begleit) fu aggiunta a qualche unità. Questa era formata da compagnie di Panzergrenadieren (fanteria corazzata) su semicingolati, ma la carenza di questi mezzi fece si che in molti casi ci si dovette accontentare di semplici autocarri; in alcuni casi addirittura le truppe venivano trasportate tramite i carri. Sembra esserci una certa correlazione tra la nuova designazione di alcune unità come SturmGeschütz Sturmartillerie (artiglieria d'assalto) e l'aggiunta di una batteria di fanteria.
Nei primi mesi del 1944 la maggior parte delle unità furono ridenominate, passando dal rango di Abteilung a quello di Brigade. Ciò riflette l’aumento delle dimensioni delle batterie, passate prima a 10 e poi a 14 veicoli. Compresi i veicoli di comando, a fine guerra, una brigata poteva avere in dotazione, sulla carta, un numero di carri compreso tra 31 e 45. Purtroppo non è semplice ricostruire la consistenza della singola brigata, a meno di non eseguire approfondite ricerche negli archivi tedeschi sopravvissuti.
Le unità SturmGeschütz furono inizialmente impiegate in batterie indipendenti; nel 1940 alcuni carri furono assegnati direttamente alle unità speciali, come il reggimento di fanteria motorizzato Großdeutchland. Destinati al supporto della fanteria, questi cannoni d'assalto furono spesso utilizzati in funzione anti-carro, ruolo per il quale non erano stati concepiti. Ciò è dimostrato dal loro armamento: il cannone 75mm/L24 aveva una bassa velocità e quindi l’efficacia anti-carro oltre i 500 metri di distanza era molto ridotta. La fase iniziale della campagna in Russia dimostrò che il ruolo di anti-carro sarebbe stato vitale e quindi si pensò di dotare i carri di un diverso cannone da 75mm a media velocità (L48) (StuG). I veicoli equipaggiati con il nuovo cannone non saranno però disponibili fino a poco prima dell’inizio della campagna del 1942.
Si ritenne anche opportuno adottare un calibro più grande (HE) è così il cannone 105mm leFH 18 (obice) fu adattato per essere impiegato come
cannone d’assalto assumendo la denominazione di SturmHaubitze (StuH).
Ogni batteria di dieci veicoli avrebbe dovuto essere composta da tre veicoli StuH e sette StuG.
I comandi di battaglione per le batterie di StuG non vennero formati fino a dopo la conquista della Francia e servirono rigorosamente per un ruolo
amministrativo fino alla metà della guerra. Questa era la stessa funzione che aveva un comando di battaglione di artiglieria, ma del tutto diverso da
quello di un Panzer Abteilung che era destinato a combattere e non semplicemente a fornire e coordinare gli sforzi delle compagnie subordinate.
A poco a poco anche l'artiglieria realizzò la correttezza di questa impostazione e l'applicò anche alle unità StuG.
Le SturmGeschütz Abteilung erano destinate ad essere impiegate come unità organiche a sostegno delle divisioni di fanteria.
Purtroppo i comandanti di divisione di fanteria assegneranno spesso singole batterie a ciascuno dei reggimenti, causando difficoltà logistiche e di
approvvigionamento. Anche se gli StuG erano apprezzati dalla fanteria in linea, questo impiego tendeva a diluire gli effetti che l’unità compatta
avrebbe potuto esercitare sul campo di battaglia.
Dato il "DNA" delle unità di artiglieria, le unità SturmGeschütz posero molta enfasi sul tiro di precisione. Da qui la presenza sui veicoli di
un periscopio capace di un doppio ingrandimento e di modello del tutto analogo a quello montato sui Panzer. Questa dotazione, insieme alla silhouette
estremamente bassa dello StuG, poteva renderlo anche più efficace dello stesso Panzer nel colpire i carri armati nemici.
Le prestazioni di ciascuna unità SturmGeschütz non sono note, ma esse accumularono nel loro insieme un gran numero di carri armati nemici distrutti.
La propensione all'impiego anti-carro alla fine portò alla loro incorporazione nei battaglioni anti-carro delle divisioni costituite sul finire
della guerra, sia per quelle meccanizzate sia per quelle di fanteria.
Una particolarità: nelle divisioni di fanteria una batteria SturmGeschütz di 14 veicoli veniva denominata Abteilung, mentre quella stessa batteria inserita in una brigata SturmGeschütz era chiamata Batterie.
Questo paragrafo è stato tratto da Independent SturmGeschütz Units of the Wehrmacht, by Jason Long.
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SturmGeschütz Abteilung in Italia
SturmGeschütz Abteilung 242
(SturmGeschütz Brigade 242 dal 14/02/1944)
13 Nov 42 formed at Jüterbog (WK III) with three batteries for tropical duties
31 Dec 42 converted for service on Russian Front, less 1./242, detached to Army Group Africa as SturmGeschütz-Batterie 90 (destroyed May 1943)
Feb 1943 transferred to Jüterbog for refitting
12 Mar 43 reformed for tropical duties
May 1943 transferred to Italy
[Niehorster: 4 Jul 43, OB Süd reserve with 22 StuG III and 9 StuH 42 on-hand]
27-30 Oct 43 strength of 20 vehicles
2 Nov 43 strength of 25 vehicles
4-6 Nov 43 27 vehicles on-hand
7-9 Nov 43 26 vehicles on-hand
10-15 Nov 43 29 StuGs on-hand
2 Feb 45 I Parachute Corps, 10th Army, Army Group Ligurien
[Nafziger: LXXVI Corps, 10th Army (29 StuG and 12 StuH), 3/45]
E 300 (Neiße, WK VIII)
SE: Dec I 42; Feb I 44, withdraw 1x 3-2-10 Aslt Gun X 242;
SF: Mar I 44, for South
SturmGeschütz Batterie 247
Mar 43 formed at Jüterbog (WK III) from elements of 1./911 and immediately deployed to Italy and then to Sardinia
10 Sep 43 transferred to Corsica
4 Oct 43 transferred to mainland Italy
end of Oct 43 returned to Jüterbog and then sent to France
24 Dec 43 assigned to SturmGeschütz Brigade 902
[Spielberger: formed 7/43 in Italy, disbanded 10/43]
SturmGeschütz Abteilung 907
(SturmGeschütz Brigade 907 dal 14/02/1944)
10 Jan 44 formed at Schweinfurt, WK XIII (Dec 43?)
Jan 44 transferred to Italy and received StuGs at Ferentino
Feb 44 Anzio Bridgehead, Tenth Army
May 44 Monte Cassino
2 Feb 45 XIV Panzer Corps, 10th Army, Army Group Ligurien
[Nafziger: XIV Panzer Corps, 14th Army (20 StuG and 10 StuH) 3/45]
19 Apr 45 XIV Panzer Corps, 14th Army, Army Group Ligurien
E 200 (Schweinfurt, WK XIII)
SF: Jan I 44, for South; Mar I 44, upgrade
Questo paragrafo è stato tratto da Independent SturmGeschütz Units of the Wehrmacht, by Jim Broshot.
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SturmGeschütz sulla linea Gustav
SturmGeschütz Abteilung 242
Nascita del reparto e vita operativa sul fronte italiano
Lo SturmGeschütz Abteilung 242 venne creato a Jùterbog, in Germania, il 13 novembre 1942; dopo un accurato addestramento del personale, dal mese
di dicembre, fu impiegato sul fronte orientale e, con 4 cannoni d’assalto della 1a Batterie (oltre a 2 persi durante il viaggio via mare da
Trapani), anche in nord Africa. Il reparto, dopo avere subito gravi perdite, nel marzo 1943 venne completamente riequipaggiato in Germania e in
giugno fu trasferito in Italia.
Da Livorno passò in Sardegna, con parte del personale trasferito con aerei. Sull’isola l’Abteilung venne aggregato alla 90a
Panzergrenadier-Division, all’epoca in via di formazione.
L’8 settembre, alla proclamazione dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati, i tedeschi lasciarono ordinatamente la
Sardegna, senza trovare molta opposizione, e si trasferirono in Corsica, raggiungendo la 16a SS-Brigade BFSS là dislocata.
Separatosi in autunno dalla 90a Panzergrenadier-Division, il reparto venne potenziato e inserito tra le unità a disposizione della
10a Armée. Nel novembre 1943 si trovava nella zona di Pisa, da dove fu avviato verso il lago Trasimeno e poi al
fronte, dove parteciperà a varie azioni condotte dal XIV Panzerkorps contro gli angloamericani.
L'unità operò nella zona di Albano e sulla linea Gustav.
Nel primo combattimento, sostenuto a sud di Cassino nel gennaio 1944, perse la vita il comandante della 2. Batterie, l’Oberleutnant Günther Kohbrok, al suo
posto subentrò Metzger.
Agli inizi del mese di febbraio 1944, i cannoni d'assalto della 2. Batterie contrastarono l'irruzione degli americani nella zona nord della città.
Dopo il bombardamento dell'Abbazia, 5 StuG della 2. Batterie rinforzarono la 1. Fallschirmjàger-Division all’interno di Cassino; altri semoventi agirono
nelle zone boschive a sud-ovest della città.
LEUTNANT GÜNTHER KOHBROK - 2. BATTERIE STURMGESCHÜTZ ABTEILUNG 242
Il contesto storico in cui fu ferito il tenente Günther Kohbrok, comandante della 2. Batterie Sturmgeschütz Abteilung 242, e le ipotesi circa il luogo.
15/09/2021 | richieste: 631 | VALENTINO ROSSETTI
Ricerche | #gennaio 1944, caduti, sturmgeschutz, tank
[PDF]
Dopo un'ulteriore riorganizzazione ed avere ricevuto altri StuG III e i nuovissimi StuH armati di obice da 10,5 cm (StuH42 E/28), il 14 febbraio 1944 l’Abteilung passò al rango di Brigade; lo stesso giorno distrusse 17 carri avversari a sud di Cassino, operando insieme alla 15a Panzergrenadier-Division.
Dopo il tremendo bombardamento aereo e d'artiglieria del 15 marzo 1944, a Cassino rimase operativo un unico StuG, quello comandato dall’Oberwachtmeister Schumann, che appoggiò validamente i paracadutisti colpendo l’avversario con uscite notturne.
Il 15 marzo un attacco aereo sul posto di comando a Roccasecca causò parecchie perdite umane. Il Comandante
dell’unità Hauptmann (capitano) Benz, il suo aiutante Leutnant (sottotenente) Schletter e altri soldati
tedeschi morirono tra le rovine della casa che ospitava il comando. L’Hauptmann Bussjaeger subentrò al comando.
Durante un contrattacco a sorpresa 6 StuG catturarono 3 carri Sherman intatti con i loro equipaggi e ne distrussero un
quarto. Il Wachtmeister Berneis ricevette in aprile la croce tedesca in oro per la brillante azione.
Ai primi di maggio i resti della brigata dipendevano direttamente dalla 1. Fallschirmjàger-Division, per
potenziarne la difesa controcarri; la 3. Batterie era a guardia della via Casilina e della linea ferroviaria
vicino a Cassino. Dal giorno 11 la SturmGeschütz-Brigade 242 fu coinvolta nei combattimenti sulla Linea Senger, riportando
pesanti perdite, ma distruggendo numerosi carri avversari, compresi 4 Sherman colpiti da un unico StuG.
Il 31 maggio le rimanevano 14 StuG (uno solo dei quali efficiente) e 4 StuH (tutti in officina). Ritiratasi a nord
di Roma, nel tardo giugno risultava aggregata alla 44. Reichsgrenadier-Division all’interno del LI Gebirgskorps;
disponeva di 16 StuG e StuH (3 dei quali in riparazione) ed era in attesa di riceverne 17, partiti
dalla Germania il 12 giugno. Dopo avere perso in combattimento 4 StuG e 3 StuH, ai primi di luglio ne erano in forza
rispettivamente 26 e 3, la metà dei quali temporaneamente inefficienti, insieme a 2 semicingolati Sd.Kfz. 9 da 18
tonnellate utilizzati per i recuperi.
In agosto la brigata passò sul fronte adriatico, inquadrata nel LXXVI Panzerkorps della 10a Armée,
agendo con 15 StuG III (10 operativi) e 4 StuH III (4 operativi) sulla linea del fiume Metauro contro le truppe polacche,
insieme alle 71a e 278a Infanterie-Division.
In pochi giorni la sua 3. Batterie distrusse 14 corazzati nemici. A settembre operò nelle vicinanze di Rimini,
con una disponibilità media di soli sei mezzi operativi; l’officina del reparto lavorava senza sosta per riparare i
danni dovuti ai combattimenti e ai guasti. La brigata agi insieme alla 29. Panzergrenadier-Division e alla 90. Panzergrenadier-Division;
tra il 26 agosto (inizio dell’offensiva dell’8a Armata contro la linea Gotica orientale) e il 15 settembre
perse 6 StuG. Il 19 settembre tra Rimini e San Marino erano in azione 11 suoi cannoni d’assalto.
Ritirata dalla prima linea per un periodo di riposo, nei mesi successivi la brigata partecipò ad altri
combattimenti come rinforzo a varie divisioni tedesche, anche se il suo personale era ridotto e i materiali risultavano
pochi e usurati.
Nel gennaio 1945 il reparto fu ritirato nella zona di Modena e ricevette alcuni nuovi mezzi; fu impegnato nella difesa
di Imola con il I Fallschirmkorps; a fine marzo disponeva di 29 StuG e 12 StuH. In aprile tornò a dipendere dal
LXXVI Panzerkorps.
Impegnata in combattimento ai primi del mese a nord di Ravenna, lottando senza sosta la brigata si ritirò verso il fiume Po dopo che l'offensiva alleata aveva sfondato la linea tedesca sul fiume Senio e nelle valli di Comacchio. Sabotati i veicoli che non era possibile salvare, con gli ultimi 4 semoventi rimasti, passò il Po nella zona di Rovigo su zatteroni e si diresse verso Bassano del Grappa (dove venne abbandonato l'ultimo StuG, rimasto senza carburante), Belluno e Brunico. Qui il 2 maggio il reparto venne raggiunto dalla notizia della capitolazione tedesca in Italia. Il personale fu riunito nel campo prigionieri di Cesenatico e rientrò in Germania tra il 1946 e il 1947.
Composizione
Una SturmGeschütz-Brigade degli inizi del 1944 risultava costituita da una batteria comando (con 3 StuG), tre batterie cannoni d'assalto (ciascuna su plotone comando con 2 StuG, due plotoni con 4 StuG ognuno e un plotone con 4 StuH), una colonna rifornimenti e una officina. In totale disponeva di 33 StuG, 12 StuH, 62 automezzi, 10 semicingolati Maultier per le munizioni, 6 Sd.Kfz. 9 per il traino, 2 Bergepanzer III da recupero e 525 uomini, ma la SturmGeschütz-Brigade 242 non raggiunse mai il pieno organico.
Alcune brigate ebbero uno dei due SturmGeschütz dei tre comandi batterie sostituiti da uno Sturmhaubitze e un semicingolato blindato Sd.Kfz. 251/8 per l'evacuazione sanitaria.
Fin dalla sua nascita la SturmGeschütz-Abteilung 242 poi SturmGeschütz-Brigade 242, contrassegnò i suoi cannoni d'assalto con il simbolo del reparto e
con le lettere da "A" a "D" (Anton, Bertha, Caesar, Dora, nel codice tedesco dell'epoca) per i mezzi di un plotone (Zug); al momento non ci è noto come venissero
differenziate le batterie. Si trattava di una prassi tipica dell'artiglieria tedesca, alla quale il reparto apparteneva (quindi con gradi, uniformi e denominazioni
differenti rispetto alle truppe corazzate, alla fanteria, al genio ecc.).
Il reparto non utilizzò mai la differenziazione standard con numeri (il primo per la batteria, il secondo per il plotone, il terzo per la singola posizione del mezzo).
Sul fronte italiano operarono centinaia di StuG e StuH, a volte è facile identificare i reparti di appartenenza a volte meno, anche perché capitò che i mezzi passassero da un'unità e all'altra.
I contenuti di questo paragrafo sono tratti da un articolo di Daniele Guglielmi pubblicato nel
numero di Giugno 2002 dalla rivista "Mezzi Corazzati – Storia e Modellismo", casa editrice "Mattioli 1885 Spa".
L'impiego in questo sito internet di una parte di questo articolo è stato concesso dall’autore e dall’editore.
Alcune notizie più specifiche riguardanti il fronte di Cassino sono state fornite dallo stesso autore ed integrate in questa pagina.
Si rigrazia Daniele Guglielmi e la casa editrice Mattioli 1885 Spa, per la disponibilità
Daniele Guglelmi
Ricercatore storico che si occupa dei conflitti dal 1935 ai giorni nostri, con particolare riguardo all'impiego dei mezzi corazzati e alla
Campagna d'Italia del 1943-1945.
E' membro o responsabile di varie associazioni storiche e modellistiche, con le quali organizza esposizioni, conferenze e concorsi. Suoi articoli
sono apparsi su molte pubblicazioni italiane ed estere, tra le quali Storia Militare, 36/45 Magazine, After the Battle, Tankette, Model Time,
Histoire et Maquettisme, Military Modelling e i Notiziari GMT, CMPR e IPMS; è collaboratore della rivista "Mezzi Corazzati".
Guglielmi è autore, tra gli altri, dei seguenti volumi:
Chi desidera maggiori informazioni o è in grado di fornire della documentazione, può contattarlo al seguente indirizzo email: dguglielmi@iol.it
SturmGeschütz Abteilung 907
Ricerca in corso.
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SturmGeschütz a Cassino
A causa della scarsità delle informazioni e della incompletezza di quelle disponibili, questa sezione è stata oggetto, e probabilmente ancora lo sarà, di molteplici aggiornamenti e variazioni che a volte hanno modificato anche in modo importante le indicazioni fornite o le ipotesi formulate. Queste modifiche non devono però far pensare a del "pressapochismo" da parte di chi cura questo sito, al contrario, i contenuti sono modificati alla luce di nuove informazioni di cui veniamo a conoscenza o di opinioni e indicazioni di ricercatori che noi teniamo in considerazione.
Il nostro fine è cercare di fornire una versione degli accadimenti quanto più possibile veritiera e basata su documenti e dove è necessario introdurre delle ipotesi cerchiamo di adottare le più verosimili.
Grazie per l'attenzione.
Due to the scarcity of information and the incompleteness of what is available, this section has been the subject, and probably still will be, of multiple updates and changes that have sometimes significantly changed the information provided or the hypotheses formulated. However, these changes must not be made think of "carelessness" on the part of those who maintain this site, on the contrary, the contents are modified as a result of new information that we become aware of, opinions and indications of researchers that we take into consideration.
Our aim is to try to provide a version of the events that is as truthful and based on documents as possible and where it is necessary to introduce hypotheses let's try to adopt the most probable ones.
Thanks for your attention.
Premessa
Questo capitolo si basa in particolare su un documento (*) che contiene la testimonianza di un reduce tedesco, Otto Zirm, che combattè nei ranghi della 2. Batterie, SturmGeschütz-Brigade 242. Il documento descrive il dispiegamento della seconda batteria dell'unità nella battaglia difensiva della città di Cassino e nelle altre battaglie di ritirata sul fronte adriatico fino alla fine della guerra, da giugno 1943 a maggio 1945.
(*) Kurze Zusammenfassung über den Einsatz der 2./ Heeres Sturmgeschütz-Brigade 242 bei der Abwehrschlacht Cassino sowie den Rückzugskämpfen Adria-Front - Kriegsende. Von Juni 1943 - Kriegsende 2.Mai 1945.
Significative sono anche le informazioni forniteci da:
La domanda che mi poni mi fu posta tre o quattro anni fa. Al momento posso riportarti la risposta che detti all'epoca, ma se serve potrei fare altre ricerche. Dopo
la pubblicazione del mio articolo relativo alla "StuG Brigade 242", entrai in contatto con l'Associazione dei suoi reduci i quali mi hanno fornito altre fotografie e
informazioni.
La questione degli StuG a Cassino non è del tutto chiara e varia a seconda della fonte. Questo è quello che mi risulta.
Prima del bombardamento di Montecassino (15 febbraio 1944), uno StuH III (quindi armato con un obice da 10,5cm L/28) era posizionato sopra Cassino, a guardia della via Casilina, uno StuG III (perciò armato con un 7,5cm L/48; comandante Schumann, guidatore Otto Zirm) era prima sotto Rocca Janula e poi nei pressi dell'Hotel Excelsior. In città c'era il 3. Trupp (plotone) della 2. Batterie (batteria) della brigata, comandato dall'Oberleutnant (tenente) Metzger; comandante della brigata era provvisoriamente l'Hauptmann Benz.
In seguito si appostarono all'interno della città gli StuG di Tebbe, dell'Uffizier (sergente) Eugen Opel, di Metzger, del Wachtmeister
(maresciallo di cavalleria) Berneis. In seguito arrivò il Wachtmeister Reiter (non so se al posto di un altro capocarro). Uno StuG era al giardino
botanico e un altro presso le poste (entrambi andarono distrutti nel bombardamento della città del 15 marzo), uno StuH da 10,5cm era presso il palazzo dei baroni, uno
da 7,5cm all'Hotel Excelsior; fu quest'ultimo a sopravvivere sino ad aprile.
Anche io avevo letto di Opel e penso che quello nella foto sia veramente lui.
Email di Daniele Guglielmi all'autore in data 21/04/2008
[...] Il giorno prima (14 marzo 1944 nda) il II Battaglione assommava a 300 uomini e cinque cannoni d'assalto: di questi, 160 uomini e 4 cannoni erano ora sepolti dalla macerie. [...]
Rudolf Böhmler, MONTE CASSINO, p. 455
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Rocca Janula
L'8 febbraio 1944 un gruppo di soldati americani si avvicinò alla Rocca Janula ed individuò due veicoli corazzati, dislocati tra il tornante di quota 165 ed il castello, riuscendo a distruggerne uno.
In effetti, nel corso di un attacco iniziato alle 06.45 dell'8 febbraio 1944, i fanti della compagnia "C", 100° battaglione, 133° reggimento americano si avvicinarono nei pressi del tornante di quota 165 provenendo da nord, nel tentativo di attaccare il castello nella stessa direzione in cui è stata scattata la foto del carro distrutto.
In realtà non si trattava di veri e propri americani, ma di giapponesi naturalizzati americani, detti "Nisei", che costituivano la forza del 100° battaglione. La compagnia "C" non assalì mai il castello, perché essendo avanzata più velocemente degli altri battaglioni americani che combattevano con scarso successo in città, ricevette l'ordine di arrestarsi nella posizione raggiunta. Tuttavia i Nisei avevano notato la presenza di due veicoli corazzati tedeschi situati tra il castello ed il tornante di quota 165, uno di essi era certamente un cannone semovente SturmGeschutz della 242a brigata. Il comando di reggimento ordinò che si facesse il possibile per eliminarli.
Il soldato Awakuni (compagnia "C") attraversò una zona scoperta di circa 50 metri e lanciò due razzi con il suo bazooka verso il carro tedesco distante altri 30 metri. Il primo colpì il treno di rotolamento immobilizzando il veicolo, il secondo, pur colpendo il bersaglio, non ebbe effetto e i tedeschi nei paraggi iniziarono a sparare sul giapponese naturalizzato americano. Quest'ultimo ebbe il coraggio di sparare un terzo razzo che, penetrando la corazza del carro lo fece esplodere uccidendo i cinque uomini di equipaggio, erano le 09.00. Awakuni rimase nascosto ed isolato tra le rocce bersagliato dai tedeschi per dieci ore prima di riuscire a ricongiungersi con la sua compagnia, ferito ad un braccio. In seguito fu decorato con la Distinguished Service Cross per quella temeraria azione. Più tardi, verso le 11.00, anche il secondo veicolo fu colpito da razzi di un altro bazooka dei Nisei ed ebbe un cingolo danneggiato.
Fonti:
Marzo 2017
Da una fotografia del relitto sembrerebbe che il cannone divelto che giace li accanto sia un calibro 7,5 cm, quindi quello di uno StuG.
Ultimo aggiornamento: 05/02/2022
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A sud di Cassino
Jeffrey Plowman ha condiviso alcune immagini ricevute da Karl-Heinz Muench che ritraggono uno StuH danneggiato, appartenente alla 3. Batterie, che si presume ripreso "in una zona a sud di Cassino" in data non nota.
Ultimo aggiornamento: 05/02/2022
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Hotel Excelsior (Continental)
Questo cannone semovente, comandato dal Wachtmeister Schumann, fu dislocato nei pressi dell'Hotel Excelsior (Continental) dall'inizio della Terza Battaglia, 15 marzo 1944, fino al 6 maggio 1944, quando Schumann stesso ed il suo equipaggio furono sostituiti da un equipaggio della 3. Batterie al comando del Watchmeister Koch.
In relazione all'indicazione che fosse invece l'uffizier Eugen Opel al comando dello StuG (fotografia), ci viene ancora in aiuto Wolfgang Loof (Archivio StuG-Abt 242) il quale conferma che nella 2. Batterie c'era un Eugen Opel che fu coinvolto nella cattura dei carri armati americani che irruppero nella città durante la Prima Battaglia. Egli esclude che Opel potesse avere il comando di un cannone d'assalto all'interno della città durante la Terza Battaglia.
Un attento esame delle notissime immagini di questo StuG in azione (in gran parte derivanti da un numero del cinegiornale tedesco Die Deutsche Wochenschau) e le conseguenti osservazioni di alcuni lettori del sito, portano alla necessità di meglio precisare quella che è sempre stata la "lettura canonica" circa la posizione di questo cannone d'assalto.
Le riprese del cineoperatore tedesco ed anche altre immagini che inquadrano, dall'interno verso l'esterno, lo StuG in azione, hanno come sfondo i resti di un palazzo. Questa osservazione indicherebbe che il cineoperatore non stà riprendendo da uno dei locali dell'hotel Excelsior (Continental) in quanto di fronte all'hotel c'era uno spazio aperto, rappresentatato dalla piazza C. Ciano.
E' molto probabile che il cosidetto "Stug del Continental" in effetti stazionasse in un palazzo attiguo all'hotel Excelsior (dove oggi c'è palazzo Jucci) posto proprio davanti alla grotta (ancora esistente) in cui aveva sede il comando del II./3° paracadutisti tedesco di stanza nell'abitato di Cassino nel febbraio - marzo 1944.
Il palazzo che si intravede sullo sfondo nelle immagini dello StuG in azione era palazzo Silvestri,
che sorgeva nel punto in cui la S.S.6 eseguiva un angolo quasi retto da E-W a N-S e che oggi non esiste
più.
Oggi l'innesto dell’attuale Corso della Repubblica o S.S. 6 (già via Principe Umberto) con via Riccardo da S. Germano (già Corso Vittorio
Emanuele II) è molto più ampio e dove era il palazzo Silvestri oggi c'è la grande villa De Vivo.
Possiamo desumere che il filmato da cui sono tratte le immagini, fu girato tra il 18 marzo 1944, era infatti già presente il capitano Rennecke che sostituì l’esausto capitano Foltin, e il 21 marzo 1944, data dell’uccisione del tenente Rammelt.
Si ringraziano: Perry Rowe e Roberto Molle per le osservazioni che hanno suggerito l'approfondimento ed Emilio Pistilli per le informazioni e le immagini.
Ultimo aggiornamento: 04/02/2022
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Sopportico Capocci
Questa fotografia [1], senza data, ritrae uno StuG che si guastò in modo irrimediabile e fu utilizzato per fornire parti di ricambio per il cannone
semovente rimasto in attività e dislocato presso l'Hotel Excelsior (Continental).
Il cannone semovente era comandato dal Gefreiter Tebbe [2] il quale riuscì a scampare al bombardamento e fu evacuato; il semovente fu sepolto dalle macerie
della casa in cui era ricoverato ed il suo guidatore l'Obergefreiter Walter Nowack rimase ucciso [3].
Riporto la risposta di Emilio Pistilli, in cui lo studioso condivide delle informazioni circa l'individuazione del luogo ripreso nella fotografia:
Rispondo alla tua richiesta: il luogo della foto è il "Sopportico Capocci" che era posizionato nel punto
in cui la via S. Libera si innesta su via del Foro. Via S. Libera è la strada che fronteggiava il monastero di S. Scolastica.
Il "Sopportico Capocci" oggi non esiste più in quanto tutto è stato spazzato via con la costruzione della via panoramica alla base di Rocca Janula.
Ultimo aggiornamento: 11/02/2022
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Complesso Sant'Antonio (Giardino botanico ?)
In relazione a questa fotografia Emilio Pistilli ci scrisse:
L'immagine, non datata, riprende un carro in quella che è oggi la zona di piazza S. Antonio (alla confluenza di Viale Dante, il viale della stazione, con Corso della Repubblica). Il palazzo che emerge in alto è quello delle Suore Stimmatine (appena restaurato). La fotografia è stata scattata in direzione S-E.
Lo stesso semovente appare anche in un video relativo al film La vita ricomincia, in cui il protagonista arriva in una Cassino distrutta, si ferma dove c'è quello che sembra essere un mercato (come nella fotografia) e sullo sfondo si intravede lo StuG (intervallo 2:06 - 2:19).
Sotto, altre fotografie del relitto dello stesso cannone semovente ritratto in momenti successivi ed in progressivo smantellamento.
In relazione a questa fotografia Emilio Pistilli ci scrisse:
Dal tipo di muratura e da altri particolari sembra non essere l'edificio delle scuole di S. Antonio, che era una costruzione del 1200. Nè sembra avere attinenza con il locale detto "il cannone", adiacente alla stessa chiesa, ma alle spalle, dietro l'abside, così detto per la presenza di un cannone al termine dei combattimenti, che fu rimosso per far posto ad una trattoria, che prese il nome, appunto, "Il cannone". Se si trattasse, poi, dell'ex ufficio postale non ti so dire. Per orientarti ti allego uno stralcio della mappa della zona.
Fabio Mosca durante le ricerche per una sua realizzazione modellistica ha rintracciato alcune fotografie che ritraggono il cannone semovente di piazza Sant'Antonio. Sono fotografie già note ma prodotte con una risoluzione elevata che permette di osservare molti particolari; una sola fotografia risulta essere non nota (almeno per chi scrive): ritrae uno StuG all'interno di un locale e la didascalia lo attribuisce al comandante Reiter. Una precisa analisi dei particolari di questa fotografia a confronto con le altre eseguite nell'area del complesso Sant'Antonio permette di affermare che tutte le fotografie ritraggono lo stesso cannone semovente, ripreso in momenti cronologici diversi.
Con un elevato grado di certezza quindi si trattava dello StuG comandato dal Wachtmeister Reiter, scoperto dal 28° Battaglione Maori il 19 marzo nel
suo nascondiglio, l'interno di un locale situato in un edifico prossimo al complesso Sant'Antonio, e poi messo definitivamente fuori combattimento dal carro armato del tenente
Jock McPhail il 21 marzo. L'equipaggio di Reiter fu sepolto dai crolli causati dal bombardamento.
Il mezzo ritornò alla luce nel primissimo dopoguerra e fu spostato nella piazza
dove lo vediamo ritratto in varie fotografie in progressivo smantellamento.
Si consideri inoltre che il complesso Sant'Antonio è molto vicino (ca 100 m) al cosiddetto "Giardino botanico" e quindi si potrebbe presumere che fosse proprio questo il
cannone che viene indicato come lì dislocato.
Ultimo aggiornamento: 20/03/2022
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SturmGeschütz oggi in Italia
Sul territorio italiano sono rimasti due soli SturmGeschütz, entrambi del tipo "III Ausf.G".
Uno è posto come monumento nel paese di Castiglione Fiorentino (AR). Venne recuperato dal greto di un fiume nei pressi del paese. Tutta la struttura superiore era stata
cannibalizzata negli anni, rimaneva solo lo scafo con parte del treno di rotolamento e poche maglie dei cingoli.
Grazie all'opera di valenti appassionati del posto il tutto è stato minuziosamente ricostruito sulla base di disegni del mezzo forniti dal nostro
esercito. Solo degli esperti si possono accorgere dei rifacimenti. Probabilmente questo carro era uno di quelli aggregati con la divisione Hermann Goering.
L’altro è da anni conservato nell'imponente raccolta di Diego Enriquez a Trieste.
Nell’immediato dopo guerra Enriquez recuperava materiale bellico per un futuro museo sulla pace. Venne anche nella valle del
Liri e si portò via (l’avventura del viaggio in quel tempo fu un opera colossale) lo StuG con un paio di Marder.
Questa immagine mostra il carro come era esposto a Trebicciano (TS), nell’area di raccolta di Enriquez.
Dopo la tragica morte di Dirgo Enriquez la raccolta subì una pesante opera di furti e di vandalismi e solo da pochi anni è stato costituito "IL MUSEO DELLA PACE E DELLA GUERRA DI D. HENRIQUEZ" in Trieste.
Obiettivo Henriquez: l’uomo, la guerra, il museo. Trieste, 27 aprile 2011. A cura di Antonella Cosenzi.
* * *
Note
Sitografia
Ringraziamenti
Si ringraziano, per l'interessamento, la collaborazione e la condivisione di materiali:
Nel caso in cui il testo derivi sempicemente dall'esposizione, con o senza traduzione, di documenti/memorie al solo fine di una migliore e più completa fruizione, la definizione Autore si leggerà A cura di.
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