MELFA ROAD
La Seconda Guerra Mondiale a Roccasecca
Se vi capita di andare nelle città di Ottawa o Vancouver, in Canada, vi imbatterete in una strada che è intitolata "Melfa Road"; potreste pensare ad un illustre personaggio italo-canadese
che si sia fatto onore al di là delloceano invece no. Il nome è stato dato in onore della
battaglia del Melfa che avvenne il 24 e 25 maggio 1944 sulle sponde dellomonimo fiume che
attraversa da nord a sud il territorio di Roccasecca, sbucando dalle omonime gole "del Melfa" ,
in dialetto "tracciolino", per confluire nella valle nel fiume Liri.
Incuriosito da tale notizia, mi sono messo alla ricerca di documentazione per capire cosa fosse
accaduto di così importante, ed alla fine sono arrivato alla conclusione che per i canadesi
lepisodio del Melfa è veramente importante. Io però volevo capire cosa fosse accaduto e soprattutto
dove. In tale ricerca mi è venuto di grande aiuto internet ma anche lausilio di alcuni amici
che ringrazio alla fine dellarticolo.
Ebbene, andiamo con ordine.
Il 20 maggio '44 le truppe alleate sfondano la linea di difesa di Montecassino ed anche la
seconda linea, denominata SENGER che si estendeva dal massiccio del Monte Cairo, Piedimonte S.Germano,
Pontecorvo, Pico, Fondi. Linvasione della valle del Liri avvenne come riportato nella cartina
e praticamente; nella fascia dalla via Casilina sino alle pendici del monte Cairo le truppe del
Commonwealth della Divisione Indiana, comandate da ufficiali inglesi; dalla via Casilina sino a
Pontecorvo le Divisioni Canadesi; infine da Pontecorvo sino alle pendici dei Monti Aurunci la
purtroppo famigerata divisione marocchina facente parte del gruppo di spedizione francese.
Roccasecca venne liberata il 25 maggio del '44, ma le truppe canadesi, giunte nei pressi del
fiume Melfa, trovarono una accanita resistenza da parte delle truppe tedesche in ritirata. Il 24 maggio
la 5^ Divisione Corazzata Canadese si avvicinò al Melfa passando a sud-ovest della Stazione di
Roccasecca, sull'attuale Via Panniglia; una sezione di carri leggeri da ricognizione dello
Strathconas Horse trovò un guado attraverso il fiume e piazzò tre carri sulla riva opposta,
costituendo così una ristretta ma preziosa testa di ponte. Subito dopo la Compagnia "A" del
Westminster Regiment, sotto il comando del Maggiore John Keefer Mahony, avanzò attraverso la
zona dello scontro corazzato per rinforzare la sezione dello Strathconas Horse sulla riva opposta.
Verso la metà del pomeriggio i carri e i pezzi semoventi tedeschi cominciarono a disimpegnarsi
e si ritirarono oltre il Fiume Melfa, dove presero posizione decisi ad impedire qualsiasi ulteriore
attraversamento e ad eliminare la piccola testa di ponte, Bridgehead come dicono gli inglesi, di Mahony.
Verso le cinque il resto della Westminster raggiunse il fiume e cercò di attraversarlo a nord e a sud
della posizione di Mahony. La Compagnia meridionale fu fermata allo scoperto da un fuoco massiccio
di sbarramento, mentre la compagnia settentrionale riuscì a raggiungere la riva opposta, ma solo
per trovarsi nellimpossibilità di congiungersi con le truppe di Mahony. Questultimo aveva nel
frattempo respinto due attacchi di carri, impegnando bombe Piat e facendo fuoco con tutte le armi
disponibili nella testa di ponte per dare la sensazione che il contingente fosse molto più numeroso.
Nella notte tra il 24 e 25 maggio le altre compagnie Westminster attraversarono il fiume con una
manovra di aggiramento e si infiltrarono nella testa di ponte, portandosi appresso i loro cannoni
anticarro da sei libbre per rendere sicura la loro posizione quando fosse spuntato il giorno.
Con larrivo dei rinforzi, avvenne il completo sfondamento del fronte e le truppe canadesi riuscirono
ad arrivare il giorno dopo a Ceprano.
Quali sono i luoghi di tale vicenda? Ebbene la compagnia di Mahony percorse lattuale Via
Panniglia in territorio di Roccasecca, proveniente dalle campagne di Castrocielo, ed arrivò in
un punto chiamato "passaggio dei benedettini".
Tale posto è senzaltro il luogo dove oggi si trova il ponte dellautostrada costruita negli anni '50,
che ovviamente ha stravolto i luoghi. Il guado avvenne dove oggi si trova il cosiddetto "ponte della madonnina".
Perché, però, il riferimento ai benedettini? Bè dovete sapere che a circa 500 metri dal guado si
trova la antica chiesetta di S.Vito, recentemente oggetto di restauro da parte della sovraintendenza
dei beni culturali, che era un luogo di culto eretto dai monaci benedettini di Montecassino, alla
quale apparteneva vieppiù. Messomi alla ricerca della casa dove avvennero cruenti combattimenti,
mi sono imbattutto nellabitazione del Sig. Ricci Carlantonio, il quale classe 1931, mi ha aperto
la mente e spiegato tutto.
Innanzitutto lantica casa adiacente alla sua abitazione era un piccolo monastero dei benedettini, dove molti anni fa alloggiava qualche monaco, e si ricordava tutto quanto era accaduto in quanto tornato ad abitarvi il giorno dopo che era passato il fronte, quindi il 26 maggio 1944. I testi canadesi parlano di quota "108" dove avvennero sanguinosi scontri; ebbene labitazione del Ricci si trova su una collinetta proprio a 108 metri sul livello del mare. I tedeschi avevano fortificato la zona, con cannoni, torrette di carri armati interrati, trincee, erano truppe ben equipaggiate, i famosi Panzergranadieri, ma furono ugualmente presi di sorpresa dallazione dei canadesi.
Il Ricci si ricorda la presenza di 16 tombe di canadesi per diversi anni sul terreno vicino
casa sua ed anche i cadaveri dei tedeschi abbandonati per giorni in mezzo ai campi. Ma i morti
canadesi furono molti di più.
Nel mezzo dellappassionante discussione, nella quale cerco di apprendere quanto più possibile
alla mia ricerca, il Sig. Ricci mi dice che nellestate erano arrivati tre signori canadesi che
dicevano di aver fatto la guerra in quei posti, e li aveva ospitati a pranzo con la semplicità
che si conviene nelle nostre campagne. Questi reduci gli hanno inviato anche una lettera di
auguri per le feste di natale, che mi mostra, insieme alla copia delle foto fatte in quelloccasione.
Torniamo al racconto di Mahony, il quale scomparso nel 1990, ebbe per leroismo dimostrato il
conferimento della Victoria Cross, la più alta onorificenza britannica.
Le fonti di entrambe i contendenti riportano che nella battaglia furono distrutti 18 carri armati Sherman appartenenti agli alleati e 4 carri Panther tedeschi (ricordate le foto del precedente articolo? Bè proprio loro). Successivamente, nella notte, lunità canadese dovette affrontare due contrattacchi dei tedeschi, riuscendo a resistere sino allarrivo dei rinforzi. Successivamente a questa battaglia, i canadesi guadarono il fiume in altri punti: allaltezza della Via Latina (cava Lozza) e a sud del ponte della SS. Casilina, provenienti sulla attuale Via Adige al centro di Roccasecca Scalo. Nel mentre le Truppe della Divisione Indiana attraversavano il fiume molto più in alto, allaltezza del Ponte c.d. dello Spirito Santo.
Nel descrivere le forze tedesche, i rapporti canadesi parlano anche della presenza di paracadutisti
tedeschi; truppe scelte e certamente delite. Ma sarà vero che si trovavano in quel punto? Le direttrici
di ritirata dei cosiddetti Diavoli Verdi erano in direzione di Arce, sede del comando della Prima
Divisione del Generale Heidrich dove, inoltre, sulle alture collinari di Monte Grande e Monte Piccolo
si svolse un cruento scontro con la Divisione Indiana.
Come capire la fondatezza di tale notizia? Un elemento lho trovato. I parà tedeschi non avevano
lelmetto classico, con le falde a sbalzo, bensì uno tutto tondo, che mostro in foto.
Ebbene il Sig. Torti di Arce, noto collezionista, mi comunica che un elmetto da parà da lui
ritrovato è stato rinvenuto proprio in unabitazione nei pressi dei luoghi della battaglia del
Melfa.
Oggi, se andate al cimitero inglese di Cassino, potete contare circa 80 tombe di caduti canadesi
nei giorni 24-25 maggio '44, sono proprio quelli della battaglia del Melfa; viceversa ce ne sono
altrettanti in quello tedesco di Caira.
Le truppe canadesi appartenevano a vari reggimenti: Westmister, New Brunswich, Highlander, Calgary, Perth, Strathcona.
Tutti i morti sono uguali? Forse si o forse no. Certo è che viene da pensare come tanti giovani,
di nazioni diverse, vennero a morire a Roccasecca, ognuno per un ideale diverso, per unidea.
A Roccasecca non vi è alcuna traccia esteriore che ricordi questa battaglia, che ricordi i soldati
alleati morti per la liberazione di questa piccolissima parte dItalia; a Roccasecca il 95% della
popolazione ignora che questi eventi siano avvenuti e che dei soldati canadesi siano venuti a morire
qui per la nostra libertà. Forse un piccolo impegno potrà essere quello di rendere visibile e far
conoscere questo episodio della nostra storia recente; forse il 25 maggio 1944 potrebbe essere
una data da ricordare.
Per il momento, avuto lindirizzo di quei reduci, gli ho scritto per far sentire loro che qualcuno
è interessato alla loro storia, e che qualcuno vuole sentire cosa hanno da dire aspetto con
ansia una risposta.
Sulla battaglia del Melfa certamente tornerò.
Preziosi aiuti sono arrivati dal testo di Mario Canciani "Roccasecca 23 ottobre 1943". Devo
ringraziare lamico Alessandro Campagna per linsostituibile aiuto dato nel reperimento di
notizie sugli eventi riportati nel presente articolo.
Nel caso in cui il testo derivi sempicemente dall'esposizione, con o senza traduzione, di documenti/memorie al solo fine di una migliore e più completa fruizione, la definizione Autore si leggerà A cura di.
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