IL GENERALE EDWARD H. THOMAS ED ARTENA
Da molti anni una piccola cittadina
della campagna romana vive un privilegio concesso a pochi altri centri
similari: quello di vedersi onorata della visita, con cadenza quasi annuale, di
colui che si adoperò per la sua liberazione, nel maggio 1944. Quest’uomo è il
Generale di Brigata Edward H. Thomas.
Edward Thomas ama definirsi, orgogliosamente, un
uomo del Sud, ossia un americano proveniente da quelli che erano gli Stati del Sud
nella guerra civile americana. Nato a Nashville, nel Tennessee, entrò presto in
carriera militare, divenendo ufficiale della leggendaria divisione
paracadutisti 82ma, denominata “All Americans” e, per uno strano segno del
destino, proprio per la sua qualità di ufficiale paracadutista, fu chiamato a
far parte della Prima Forza Speciale “USA – Canada”. Unico non volontario in un’unità
di volontari, rispose a quello che era più che un invito da parte dell’allora
colonnello Robert T. Frederick.
La storia di questa unità è nota, anche perché rappresenta ancora oggi il primo
esperimento di quella che poi divenne la prima vera unità speciale
dell’esercito USA, il cui modello e la cui esperienza è senza dubbio ancora oggi
alla base delle attuali forze speciali. Frederick, per espresso ordine di
Eisenhower, profuse ogni sforzo per creare ed organizzare questa unità,
composta di americani e canadesi, addestrata ad Helena nell’aspro territorio
del Montana. Attivata il 20 luglio del 1942, la First Special Service Force
(FSSF) iniziò un durissimo addestramento, che andava dai lanci con il
paracadute, alle tecniche con armi ed esplosivi, alle esercitazioni sulla
difesa personale, fino alle esercitazioni in ambiente montano e climi freddi. Nel
giro di pochi mesi, Frederick organizzò una forza di circa 1900 uomini altamente
specializzati, che vide la prima operazione a Kiska, base aero-navale
giapponese, nell’arcipelago delle Aleutine, nel Nord Pacifico. Inserita nella
Amphibious Task Force 9, assaltò l’isola con battelli pneumatici, ma per la
“Force” l’appuntamento con la gloria fu rimandato, in quanto i giapponesi si
ritirarono prima del contatto, approfittando delle pessime condizioni meteorologiche
per un ripiegamento.
L’unità così finì per essere impiegata nel teatro mediterraneo, ed il 14 ottobre fu
imbarcata sul piroscafo “Empress of Scotland”, con destinazione Casablanca.
Alcuni giorni dopo, il 19 novembre, sbarcò a Napoli, e fu sistemata in quella
che per settimane sarà la sua base: la vecchia scuola di artiglieria del Regio
Esercito Italiano a Santa Maria Capua Vetere.
Il 3 dicembre 1943 la “Force” entra in combattimento, scrivendo la sua
prima pagina di gloria.
Il massiccio montuoso di Monte La Defensa e Monte La Rementanea, capisaldi della
linea fortificata tedesca “Gustav-Line”, furono assaltati dagli uomini del
secondo reggimento, quello di Ed Thomas, per poi essere seguiti dalle altre
formazioni della brigata. L’unità si dimostrò subito essere davvero un’unità di
impiego speciale. Gli uomini assaltarono frontalmente le linee tedesche, con un
silenzioso avvicinamento a zig-zag attraverso i ripidi pendii della Defensa. La
pendenza anche molto accentuata non fu poi il primo problema dei cosiddetti Forcemen.
L’effetto sorpresa fu quasi totale, quasi, non fosse altro, come racconta
Thomas, per un “Brave” (Impavido, soprannome dato agli appartenenti all’unità)
che maldestramente fece cadere il proprio elmetto giù per i dirupi, attirando le
“premure” dei tedeschi appostati sulla cresta. Gli uomini investirono le
postazioni tedesche e neutralizzarono le posizioni armate con MG. Questa
operazione vedeva il nostro Ed Thomas come comandante, con il grado di
maggiore, del primo battaglione del secondo reggimento. Egli dovette prendere
il posto del tenente colonnello Tommy Mac Williams, dopo che questi rimase
ucciso. Per Thomas furono terribili momenti, perché nell’avvicinamento a Monte
La Rementanea, gli uomini furono bloccati dai tiri di artiglieria tedeschi, dal
fatto che rifornimenti e soprattutto munizioni, dopo il primo assalto, cominciarono
a scarseggiare, il tutto mentre cadeva pioggia mista a ghiaccio, soffiava un
forte vento gelido e banchi di nebbia rendevano la visibilità quasi
impossibile. In quei giorni l’unità ebbe forti perdite, e fu ben più che un battesimo
del fuoco. Nel gettarsi in una buca assieme ad altri commilitoni Ed Thomas si
ferì con la baionetta maldestramente brandeggiata da un suo uomo.
Nel caso in cui il testo derivi sempicemente dall'esposizione, con o senza traduzione, di documenti/memorie al solo fine di una migliore e più completa fruizione, la definizione Autore si leggerà A cura di.
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