SZCZEPAN MIECZYSLAW SOBCZYK - Un soldato Polacco
Prefazione
Di seguito è riportata la sintetica biografia di un soldato polacco caduto nella Battaglia di Cassino.
Due anni fa conobbi il nipote, che per la prima volta era venuto in Italia a trovare la tomba dello zio, e gli chiesi
di raccontarmi la storia di questo caduto. Quest'anno è tornato con il padre che firma questa biografia.
E' il percorso che fecero tutti i valorosi giovani polacchi che vennero a morire a Montecassino: prigioniero dei Russi
in Siberia prima, nei campi di addestramento in Iran poi, ed infine la Campagna D'Italia. Questi giovani erano animati
da grande coraggio e pensavano che combattendo i tedeschi, anche in terra straniera, avrebbero riconquistato la libertà
del loro paese. ma sappiamo che non fu così. La Polonia al termine della guerra dovette sottostare al controllo
politico della Russia e dovette attendere altri 50 anni per avere una propria reale indipendenza.
L'inno polacco è l'unico inno nazionale nel quale viene nominata un'altra nazione: l'Italia.
Biografia
Szczepan Mieczyslaw Sobczyk nacque il 26/12/1913 a Pinsk (Polesie).
Negli anni 1925-1931 ha svolto la sua attività presso l`Associazione degli Scouts.
Dal 1932 al 1934 è stato presidente dell`Associazione della Gioventù Polacca a Wolomin. Dal giugno 1934 al dicembre
1935 è stato soldato di ruolo nell'80° reggimento di fanteria Slonin. Nel maggio 1935 è stato membro della compagnia
d'onore del 80° reggimento di fanteria al funerale del maresciallo Józef Pilsudski( morto il 12/05/1935).
E' ritornato alla vita civile nel dicembre 1935 con il grado di caporalmaggiore. Dal 1936 al 1938 ha lavorato presso
la vetreria "Vitrum" a Wolomin come operaio siderurgico insieme a suo padre Antoni. Nel 1939 lavorava come operaio
nelle Ferrovie dello Stato a Varsavia. Il 24.08.1939, prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, è stato
mobilitato nel 71° Reggimento di Fanteria a Zambrów. Dopo la battaglia sotto il Kock , dove ha combattuto sotto il
comando del Generale Kleberg , è stato preso come prigioniero dall`Armata Russa e condotto al campo dei prigionieri a
Równe.
Il 4 marzo 1940 la sua famiglia ha ricevuto una lettera dove diceva: "Dopo 40 giorni della guerra sono tutto
sano". Da Równe è stato tradotto in Siberia dove è introdotto nell`armata polacca organizzata e diretta dal generale
Wladyslaw Sikorki. Dopo aver fatto il percorso di guerra con la I Armata dell`Esercito Polacco, tra l`altro
attraverso l'Iran, è arrivato a Monte Cassino.
E' morto il 15/05/1944, di mattina , colpito da un soldato tedesco cecchino mentre tornava dalla battaglia sulla
Cresta del Fantasma, Widmo in polacco (notizia di questo avvenimento e inserita nel libro di Melchior
Wankowicz "Monte Cassino", alla pagina 260).
Dopo la morte e stato avanzato di grado ed ha ricevuto il titolo di sergente. E' stato decorato con la
croce di guerra e con la medaglia "VIRTUTI MILITARI". Riposa al cimitero di Monte Cassino reparto n.7, fila "C", la tomba n.14, registrazione n.254\01.
Racconto del fratello Jan Kazimierz (Ufficiale della Resistenza dell`Armata Nazionale Polacca)
Traduzione: dott. Ewa Przywara.
Testo originale
Zyciorys (wybrane najwazniejsze fragrnenty),
Szczepana Mieczyslawa Sobczyka
Zolnierza II Armii Polskiej, poleglego w bitwie pod Monte Cassino.
Szczepan Mieczyslaw Sobczyk, ur. 26. 12. 1913r., w Pinsku (Polesie). W latach 1925 - 193l dzialal w harcerstwie. W roku 1928, podczas wizytowania miasta Pinska przez Marszalka Jòzefa Pilsudskiego i Prezydenta RP Ignacego Moscickiego, w zastepstwie chorego Harcmistrza dowodzil druzyna szkolna, harcerzy. Od roku 1932 do 1934 byl prezesem Stowarzyszenia Mlodziezy Polskiej w Wolominie. Od czerwca 1934 do grudnia 1935 w czynnej sluzbie woiskowej, w 80 pulku piechoty Slonim. W maju 1935r. byl czlonkiem kompanii honorowej 80 pulku piechoty na pogrzebie Marszalka Jòzefa Pilsudskiego (ktòry zmarl 12. 05. 1935r.). Zwolniony do cywila w grudniu 1935r. w stopniu plutonowego. Od 1936 do 1938r. pracowal w Hucie Szkla "VITRUM" w Wolominie jako hutnik szkla wraz z ojcem Antonim. Od 1939r. robotnik kolejowy w magazynie PKP Warszawa Praga.
Dnia 24. 08. 1939r., przed wybuchem II Wojny Swiatowej, zmobilizowany w tzw "cichej" mobilizacji do 71 Pulku Piechoty w Zarnbrowie. W bitwie pod Kockiem pod dowòdztwem Generala Kleberga dostal sie do niewoli radzieckiej - obòz jencòw wojennych Rowne. 04. 03. 1940r. Rodzina otrzymala od niego list o tresci : "po 40 dniach wojny jestem zdròw i caly". Z Ròwnego przewieziony na Syberie, gdzie wstapil do armii polskiej organizowanej przez generala Wladyslawa Sikorskiego. Po przejsciu szlaku bojowego I Armii Wojska Polskiego, min. przez Iran dotarl do Monte Cassino. Zginal 15. 05. 1944r. rano, trafiony przez niemieckiego strzelca wyborowego, w czasie powrotu z patrolu na grzbiet Widma (Monte Cassino), str. 260 ksiazki pt. "Monte Cassino" Melchiora Wankowicza. Awansowany posmiertnie na sierzanta, odznaczony "Krzyzem Walecznych" oraz Orderem "VIRTUTI MILITARI". Spoczywa na cmentarzu, na "Monte Cassino". Dzialka nr 7, rzad "C", nr grobu 14, nr ewidencyjny 254 / 01.
Opisal brat Jan Kazimierz Sobczyk, Oficer podziemia Arm il Krajowej.
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