CHARLES W. VAN SCOYOC - 4 marzo 1944
Nel giugno del 2004 giunse alla redazione del nostro sito (il sito dell'autore ndr) un'email proveniente dagli Stati Uniti. Il
mittente, Wayne Van Scoyoc, dopo aver letto le vicende di Alfonso Felici, chiedeva incuriosito se fosse stato possibile far luce sugli eventi che
portarono alla scomparsa dello zio, caduto in combattimento in Italia durante l'ultimo conflitto.
Come già accaduto in altre occasioni, immediatamente e con entusiasmo, si iniziarono le difficili ricerche che lentamente, tassello dopo tassello,
avrebbero portato dopo più di un'anno a delineare le vicende legate al giovane sottotenente Charles W. Van Scoyoc. Chi si avvicina oggi alla
sua lapide nel Cimitero Militare di Nettuno dove egli riposa, apprende che apparteneva al 7° Reggimento Fanteria della 3ª Divisione e che
perse la vita il lontano 4 marzo 1944; la data è determinante in quanto cade in una delle fasi cruciali della Campagna d'Italia che porterà alla
liberazione delle nostre terre da parte degli Angloamericani.
Siamo all'inizio dell'anno e dopo un promettente successo dovuto allo sbarco del 22 gennaio ad Anzio la progressiva avanzata degli Alleati subisce un
momentaneo arresto nei pressi di Cisterna dove le truppe tedesche riorganizzatesi sferrano una sanguinosa controffensiva. La tenace resistenza
germanica si concentrò essenzialmente nell'area tra Ponte Rotto e Isolabella culminando in una decisa manovra eseguita la notte del 4 marzo. La cronaca
esatta di quelle ore è riportata dal resoconto ufficiale dell'archivio dell'US Army:
-- Il settore relativo al fianco destro vicino alle compagnie L e B ricevette un'attacco alle 9.35 p.m. preparato da fuoco d'artiglieria -- Il nemico si e' infiltrato attraverso le nostre linee occupando le case in prossimità del reticolato 988.307 -- Duri combattimenti hanno riportato le nostre pattuglie sulla linea 050600A eliminando ogni resistenza -- Un cannone da 37 mm vicino al reticolato 988.30 è stato distrutto dalla fanteria nemica -- Il genio ha proceduto alla creazione di un cratere per limitare l'area di accesso -- ".
Tramite delle testimonianze tratte dai diari dei reduci del 7° Reggimento Fanteria, che confermano il testo dell' "Official Report", l'episodio si fà più chiaro e preciso e si arricchisce di dettagli utili a svelare come il plotone AT comandato da Van Scoyoc, che apparteneva alla Compagnia B, si stabilì tra il gruppo di case e il cannone da 37 mm citato precedentemente, l'arma guardava un ponte, unico accesso possibile per le forze corazzate tedesche, la loro esatta posizione era tra la collina 83 e la strada che portava alla ferrovia vicino al reticolato 988.30; il giovane ufficiale sarebbe caduto la notte stessa colpito dalle schegge di un proiettile d'artiglieria mentre tentava di coprire la ritirata dei suoi uomini contro una compagnia del 3° Reggimento Panzergranatier. Il resoconto d'archivio termina con la descrizione della cattura, dopo una notte di aspri combattimenti, di 18 militari tedeschi del 715° Infanterie Division, appena giunti dalla Francia.Nel caso in cui il testo derivi sempicemente dall'esposizione, con o senza traduzione, di documenti/memorie al solo fine di una migliore e più completa fruizione, la definizione Autore si leggerà A cura di.