ESPERIA, 16 MAGGIO 1944: ERA UN CADUTO TEDESCO O AMERICANO? DALLA RELAZIONE DI UN UFFICIALE AMERICANO...
Questa breve nota è dedicata solo allo scontro, avvenuto sulla strada fra Ausonia ed Esperia il 16 maggio 1944, tra un plotone di carri Sherman del 755th Tank Battalion americano ed alcuni pezzi controcarro tedeschi, anche perché, come vedremo fra poco, contiene una rivelazione sconcertante. [1]
La descrizione di questo tragico avvenimento, taciuto nelle fonti francesi, è contenuta in una relazionepresentata dall’allora maggiore Claude H. Hinson,
preparata per un Advanced Infantry Officers Course, tenutosi alla scuola di fanteria di Fort Benning, nell’anno accademico 1948-1949.
Il maggiore Hinson si era avvalso di una valida bibliografia, dei diari originali del 755th Tank Battalion relativi ai mesi da febbraio a maggio 1944, ma
soprattutto della testimonianza dell’allora comandante del battaglione, tenente colonnello Clyde L. Lane, e della relazione del capitano Milton Pullman,
scritta il 28 novembre 1944. [2]
Quel 16 maggio 1944 era una calda giornata di sole, quando verso le 8,30 del mattino il plotone di cinque carri Sherman comandato dal tenente Pullman, stava
avanzando verso Esperia proveniente da Ausonia.
Il tenente era sul terzo carro e tutto sembrava tranquillo, tanto più che al servizio informazioni del posto di comando del colonnello francese de Lambilly, dal
quale dipendeva il 755th Tank Battalion americano, era giunta notizia che i tedeschi avevano abbandonato la cittadina durante la notte. [3]
La compagnia "B" del battaglione corazzato americano aveva avuto l’ordine di mettersi in testa alla lunga colonna di carri e veicoli americani e francesi e di procedere senza esitazione verso Esperia. La compagnia "B", quella comandata dal tenente Pullman, era all’avanguardia e l’unica precauzione era stata quella di distanziare i carri di circa novanta metri uno all’altro.
Fino a quel momento non si era incontrata alcuna resistenza nemica ma, appena dopo aver superato l’incrocio per Torricelli e San Giorgio a Liri, all’improvviso si scatenò un inferno di fuoco proveniente dal lato destro della strada.Nel testo del maggiore Hinson però è contenuta una notizia che desta sorpresa.
In quei giorni l’avanzata francese era seguita da un giornalista, Willy Lang, e da un fotografo, George Silk, entrambi americani ed entrambi corrispondenti della
famosissima rivista "LIFE" e, per inciso, dotati di un gran fegato per seguire così da vicino i combattimenti.
Ne saltarono fuori due articoli corredati da servizi fotografici eccezionali dedicati alle truppe franco-nordafricane ed ai carristi e artiglieri americani, dalla
zona di Castelforte fino al paese di Monticelli, una frazione di Esperia.
A pagina 19 della sua nota il maggiore Hinson scrive:
Life magazine, 29 May 1944, carries a picture in color of Lt. Pullman’s driver as a dead German“
La fotografia è notissima.
Si vede chiaramente il corpo del caduto a terra, davanti ad un carro Sherman, con il braccio sinistro - come afferma la didascalia - staccato dal corpo.Tedesco o Americano?
Triste immagine comunque; come quella del soldato algerino con il suo mulo uccisi dalla stessa granata, come quelle dei
feriti soccorsi dal cappellano padre Baudoin,
che cadrà pochi giorni dopo, quelle dei prigionieri tedeschi dall’aria stravolta e sbalordita di trovarsi ancora in vita o quelle delle carcasse dei carri americani e
dei cimiteri di guerra tedeschi e francesi.
Tante realistiche fotografie delle brutture della guerra, dove la presenza delle volontarie francesi, riprese sorridenti ed eternate anche dalla rivista “LIFE”, sembra
voler auspicare tempi migliori per tutti, ma non riesce a cancellare l’atmosfera tragica che grava sul campo di battaglia e che, tedesco o americano sia il caduto,
traspare dalle pagine del servizio. [5]
In conclusione, sarà bene ricordare che nel periodo considerato, ovvero dal 11 al 20 maggio 1944, le perdite del battaglione furono di 51 uomini. I carri persi furono 19, colpiti dai cannoni controcarro, saltati sulle mine o precipitati nei burroni lungo le difficili strade.
Note
Collegamenti
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