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I caduti

Nel fornire alcune informazioni su quanti sono stati i caduti nelle battaglie per Cassino, è opportuno sgomberare subito il campo da un'ambiguità che riguarda i dati che circolano, non solo riguardo a Cassino.
Sono molti infatti a considerare le perdite in generale, comprensive di caduti, feriti e dispersi, generando spesso molta confusione.

Il determinare con esattezza il numero dei "Killed in Action" (KIA ndr), da una parte e dall'altra, è impresa però ardua perché ancora oggi alcuni Paesi non hanno pubblicato dei dati completi ed esaustivi, se non relativi a singoli reparti o singoli avvenimenti.
Un secondo aspetto importante è quello di determinare con chiarezza i limiti temporali delle battaglie per Cassino.

Chi scrive è dell'opinione che esse abbiano avuto inizio nel gennaio 1944 con i primi attacchi alleati alla Linea Gustav ed abbiano avuto termine nel maggio 1944, con il superamento della Linea Senger-Rigel o Hitler. In questo scritto si userà quindi questo arco temporale.

Per maggior chiarezza esamineremo, il più brevemente possibile, alcuni dati disponibili.

Polacchi

I dati relativi ai caduti polacchi sepolti nel cimitero militare di Montecassino sono notissimi. Non tutte le salme appartengono a militari caduti fra l'11 ed il 18 maggio 1944, una piccola parte di esse proviene da altri settori del fronte (Alta Valle del Rapido, Piedimonte San Germano, Campobasso), anche se possono comunque essere annoverate fra le perdite di Cassino: 1052 caduti.

Francesi

Le tombe presenti nel cimitero militare di Venafro sono 4.345 e raccolgono, o hanno raccolto, le spoglie di militari caduti dal dicembre 1943 al maggio 1944, in vari settori del fronte (Abruzzo, Molise, Valle del Rapido, Garigliano, Aurunci, Valle dell'Ausente). La cifra totale fa testo perché anche se molte salme furono rimpatriate dopo la guerra su richiesta dei familiari, le tombe sono rimaste al loro posto.

Commonwealth

I due cimiteri militari di Cassino e di Minturno contengono rispettivamente 3.982 e 1.952 tombe, ma non sono conteggiati nella cifra i dispersi, intesi in questo caso come soldati dei quali si è persa ogni traccia. In tre altri cimiteri sono ricordati i circa 1.500 soldati indiani le cui salme per motivi di credo religioso furono cremate; ignoriamo però quanti di questi caddero a Cassino.

La somma del numero delle tombe, 5.934, è un buon punto di riferimento per stabilire i caduti delle battaglie per Cassino (Inglesi, Indiani, Nepalesi, Canadesi, Neozelandesi e Sudafricani), morti sul Garigliano (gennaio-febbraio 1944), a Cassino (febbraio-marzo 1944), a Montecassino (febbraio 1944), nella valle del Rapido e in Abruzzo (marzo-maggio 1944) o durante l'operazione Diadem (maggio 1944).
Purtroppo nella storiografia inglese, ma anche in quella canadese, le cifre dei caduti riportate sono sempre parziali, spesso relative ad un singolo battaglione protagonista di un singolo avvenimento.

Informazioni tratte dal sito del CWGC.

Americani

I dati statistici relativi alle perdite dei soldati americani, ma solo quelli appartenenti alla 5a Armata, sono contenuti nelle appendici di ciascuno dei nove volumi "Fifth Army History", una rigorosa ricostruzione degli avvenimenti bellici della campagna d’Italia.

Mentre si ottengono cifre molto precise sul numero totale di caduti in combattimento, feriti in combattimento e dispersi, persino giorno per giorno, non è possibile trarre dati relativi alle sole perdite nelle battaglie per Cassino. I dati sono infatti raccolti per periodi, ma nei dati relativi ai mesi di presenza di truppe americane sulla Linea Gustav sono comprese anche le perdite subite ad Anzio.

Lo storico Martin Blumenson a pagina 346 del suo libro "Salerno to Cassino" si esprime come segue:

"The 36th Division had incurred 1,681 casualties in its organic organizations - 143 killed, 663 wounded and 875 missing during the 48 hour operation. To these must be added the casualties in the attached units."

Ma il generale Walker, allora comandante della 36a divisione, in una lettera scritta nel dopoguerra afferma che secondo il comando della 15a divisione tedesca, nei giorni seguenti all'attacco americano furono contate ben 477 salme di soldati americani sulla riva occupata dalle truppe tedesche. Quindi, ammettendo che entrambe le cifre siano esatte, i due reggimenti americani che tentarono di attraversare il Gari nel gennaio 1944, ebbero ben 620 caduti (KIA) in 48 ore.

Un altro documento di cui disponiamo in copia riporta la lista nominativa delle perdite del 135° reggimento di fanteria della 34a divisione nel periodo tra il 2 gennaio ed il 28 febbraio 1944, quando questa unità fu impegnata prima nel passaggio del Rapido e quindi nella conquista (mancata per un pelo) della quota 593: ebbene i caduti di questo periodo sono 234. Si tenga conto che i reggimenti di fanteria americani impegnati in quel ciclo di operazioni furono quattro e tutti subirono pesanti perdite. Ora moltiplicando la cifra di 234 per 4 si otterrà il dato di 936 caduti complessivi: un dato che può essere almeno indicativo. Si aggiunga a questo dato i caduti di altre armi (artiglieri, genieri e carristi) e diventa plausibile una stima di circa 2.000 caduti nel solo gennaio 1944. A questi vanno aggiunti i caduti dell'operazione Diadem nel maggio 1944, quando operarono due divisioni di fanteria, la 85a e la 88a, nonché numerosi reparti di carristi, genieri ed artiglieri.

E' possibile quindi ipotizzare che la cifra totale dei caduti americani nelle operazioni svoltesi sulla Linea Gustav (KIA), dal gennaio al maggio 1944, si aggiri intorno alle 3.000 unità.

Tedeschi

Mistero più fitto.

E' possibile che ciò sia dovuto alla distruzione parziale degli archivi della Wehrmacht a Berlino. I tedeschi, sempre così ordinati, tenevano una situazione giornaliera di ogni unità fino al battaglione, con l'annotazione della forza e quindi delle perdite. Andata persa una gran quantità di questi documenti, diventa difficile calcolare le perdite.

Nel cimitero militare di Caira sono sepolti i soldati caduti dalla Calabria a Cassino, Salerno e costa adriatica compresi, fino ad una linea ideale che va da Pescara a Terracina.

Quanti sono quelli morti durante la battaglia di Cassino?

Un modo per saperlo ci sarebbe: andare presso il gentile custode del cimitero e chiedergli di consultare le schede personali dei caduti. Su di esse vi è segnato il nome ed il cognome del caduto, la data e la località di nascita, il reparto di appartenenza, la data e la località eventuale di morte, il cimitero da cui proviene la salma.
Con questi dati, sarebbe possibile arrivare ad una cifra quasi sicura. Si può ipotizzare che le perdite tedesche equivalgano a quelle totali degli Alleati, specie per quanto riguarda il maggio 1944, ma è soltanto una stima.

Totali

Ricapitolando, i caduti delle battaglie per Cassino dovrebbero essere, seppure con le dovute cautele:

  • Polacchi: 1.052
  • Francesi: 4.345
  • Commonwealth: 5.934
  • Americani: 3.000 circa
  • --------------------------
  • Totale: 14.331
  • Tedeschi: 15.000 circa

Per complessivi 30.000 caduti circa.

Calcolando inoltre che per ogni caduto si considerano almeno 3 feriti si ottiene la cifra di 90.000, che sommata a quella dei caduti porta il conto delle perdite a complessivi 120.000, ai quali vanno aggiunti gli scomparsi delle due parti.

... e gli Italiani?

Due parole infine sui nostri compatrioti, dimenticati da tutti.

L'8 dicembre 1943, a Montelungo, gli Italiani subirono le seguenti perdite: 47 caduti, 102 feriti e 151 dispersi.
Il 16 dicembre 1943, a Montelungo: 10 caduti, 30 feriti, 8 dispersi.
A questi vanno aggiunti 23 caduti del battaglione "Bafile", della Regia Marina, operante agli ordini dell'8a Armata nell'Alta Valle del Rapido e circa 50 caduti delle compagnie di Salmerie.

***

I caduti durante la campagna d'Italia

I soldati caduti nel nostro paese nel corso della campagna d'Italia, ammontano a diverse migliaia.

Caduti delle forze armate alleate

I caduti alleati, suddivisi per nazionalità, sono i seguenti:

  • 45.157 del Commonwealth, dei quali 5.900 canadesi, 1.861 sudafricani, 1.825 neozelandesi e più di 2.500 indiani, seppelliti in 38 cimiteri militari, 2 comunali e ricordati in 4 memoriali;
  • 30.000 americani, dei quali 7.861 sono seppelliti nel cimitero militare di Nettuno e 4.402 in quello di Firenze [1];
  • 6.577 francesi, nord-africani e africani, in gran parte seppelliti nei cimiteri militari di Venafro e Roma [2];
  • 4.558 polacchi, seppelliti nei cimiteri militari di Casamassima, Loreto, Cassino e San Lazzaro di Savena [3];
  • 1.115 italiani (1.600), in parte seppelliti nel cimitero militare di Montelungo [4];
  • 457 brasiliani, seppelliti nel cimitero militare di Pistoia.

In totale circa 92.000 caduti.

Caduti delle forze armate tedesche

I caduti tedeschi sono sepolti in vari cimiteri militari sparsi lungo tutta la penisola; i quattro principali sono: Cassino, Costermano, Futa (passo della) e Pomezia.

Dal sito del Volksbund Deutsche Kriegsgräberfürsorge, l’ente tedesco incaricato della conservazione dei cimiteri militari in tutto il mondo, rileviamo i seguenti dati:

  • Bolzano 174,
  • Bressanone 106,
  • Brunico 19,
  • Cagliari 435,
  • Cassino 20.027,
  • Costermano 21.951,
  • Futa (passo della) 30.653,
  • Merano 1.058,
  • Milis (Sardegna) 16,
  • Motta Sant’Anastasia (Sicilia) 5.400,
  • Pomezia 27.443 [5],
  • Pordoi 847.

In totale circa 108.000 caduti.

Note

  1. ^ La differenza fra il numero delle salme sepolte in Italia e quello delle perdite effettive è dovuto alla tradizione americana di rimpatriare i resti dei caduti.
    Informazioni tratte da "Sicily-Rome American Cemetery and Memorial" e da "Florence American Cemetery and Memorial" a cura del ABMC.
  2. ^ La cifra è ricavata dall’opera di Paul Gaujac.
  3. ^ La cifra è ricavata dalla somma del numero delle salme inumate in ciascun cimitero.
  4. ^ La cifra tiene conto dei soli caduti del I Raggruppamento motorizzato, del Corpo Italiano di Liberazione e dei Gruppi di combattimento, ricavata dalle pubblicazioni del Ministero della Difesa. Non sono pertanto conteggiati i caduti della Regia Aeronautica, della Regia Marina e delle unità ausiliarie. La cifra non tiene conto inoltre delle perdite subite nel settembre 1943 e di quelle subite dai partigiani e dalle truppe della Repubblica Sociale Italiana.
  5. ^ A Pomezia dal 1948 al 1955 furono raccolte le salme di 10.704 caduti nella zona più prossima allo sbarco. Dal 1955 vi sono state trasferite le salme raccolte nei cimiteri delle province di Ancona, Arezzo, Ascoli, Grosseto, Latina, Livorno, Macerata, Napoli, Perugia, Pesaro, Rieti, Roma, Siena, Terni, Viterbo e Reggio Calabria per un totale di 27.443 caduti.

Collegamenti

Ringraziamenti

  • Alberto Turinetti di Priero, per il reperimento e la messa a disposizione di queste informazioni;
  • Giuliano Cenci, per la segnalazione relativa al numero di salme di Pomezia;
  • Massimo Melli, per la segnalazione relativa ai numero di salme di Nettuno (14/10/2008).