logo
PONTECORVO, LA BATTAGLIA PER LA QUOTA 101 NEI RICORDI DI UN CARRISTA FRANCESE
Data: 08/04/2018Autore: ALBERTO TURINETTI DI PRIEROCategorie: TestimonianzeTag: #maggio 1944, diadem-op, francia, pontecorvo, tank

PONTECORVO, LA BATTAGLIA PER LA QUOTA 101 NEI RICORDI DI UN CARRISTA FRANCESE

Mi sembrava di averlo tenuto e sono andato a ricercarlo: si tratta di un articolo apparso nel febbraio 2001 su una rivista francese, Magazine 39-45, che penso esista tuttora.

L’articolo raccoglie il racconto del carrista francese Louis Lucchini, di chiara origine italiana, che nel 1942 viveva con la famiglia a Marsiglia. Era uno dei tanti giovani francesi che riuscirono a raggiungere l’Africa del Nord e ad arruolarsi.

Scelse il 7e Régiment de Chasseurs d’Afrique, che stava formandosi a Costantina, in Algeria, al comando del colonnello Van Hecke, un belga che aveva fatto carriera nella Legione Straniera.

L’unità, dotata di carri americani M10, Tank Destroyers, divenne operativa il 1 aprile 1943 e il 15 agosto successivo fu integrata nella 3a divisione di Fanteria algerina. Lucchini prese servizio nel II squadrone, 2° plotone, sul carro battezzato “Bacchus”.

Sbarcato a Napoli il reparto fu avviato verso Cassino, dove prese parte alla battaglia del Belvedere. Il ciclo operativo costò 140 uomini tra caduti e feriti, rimpiazzati da volontari corsi.

Il reggimento fu trasferito nella zona di Roccamonfina e l’11 ed il 12 maggio 1944, inizio della grande offensiva, il 2° plotone, “Bacchus” in testa, avanzò verso Castelforte, riuscendo ad entrare nella cittadina il 13 maggio.

Quindi partecipò alla rapida progressione verso Ausonia ed Esperia, prendendo attiva parte nel respingere il contrattacco tedesco alla Bastia.

Il 18 maggio i Tank Destroyers, preceduti da carri Sherman americani, entrarono in Monticelli, difesa da alcuni anticarro tedeschi che vennero messi fuori uso. I francesi – ricorda Lucchini – si posizionarono ad est di Sant’Oliva, a qualche centinaio di metri dalla quota 101, un punto fortificato della Linea Hitler.

L’assalto ebbe luogo il 19 e vi parteciparono il 1° e il 2° squadrone, un contingente del 3° reggimento di Tirailleurs algerini e un M5 del 3e Spahis. Dopo un bombardamento d’artiglieria di un’ora, partì l’attacco e dapprima progredì velocemente; furono distrutte diverse postazioni di fanteria e depositi di munizioni, ma arrivati alla cresta furono bersagliati da un pezzo controcarro di un “Pantera” interrato. Furono centrati tre M10 - “Bournazel”, “Ben Hur” e “Bourgogne” – che presero fuoco; un po’ più indietro fu colpito uno Sherman americano. Il “Bacchus” fu fortunato perché ben tre granate scivolarono sulla corazza. Si sviluppò quindi un contrattacco tedesco, ma la fanteria riuscì a mantenere le posizioni raggiunte. Gli squadroni di Chasseurs d’Afrique, furono ritirati, ma quel giorno oltre ai carri avevano perso otto caduti e otto feriti.

La quota contesa fu definitivamente conquistata dai Tirailleurs algerini del 3° reggimento e dai fanti del 4e Bataillon de Marche della 1a divisione France Libre.

Il “Bacchus” rientrò in servizio pochi giorni dopo e davanti a Pico distrusse un Panzer IV tedesco, continuando la risalita dello stivale fino al 1 luglio 1944 quando fu ritirato dal fronte per raggiungere Napoli, dove sarebbe stato imbarcato per raggiungere la Provenza.

Il 7e Chasseurs d’Afrique” era composto esclusivamente da francesi, in parte residenti in Algeria, in parte fuggiti dalla zona occupata della Francia, in parte dalla zona di Vichy.

Gli otto caduti alla quota 101 furono provvisoriamente sepolti nel piccolo cimitero attorno della quota stessa, di fianco alla torretta del Pantera tedesco; facevano parte dei 175 ricordati dal cippo distrutto due volte, nel 2002 e nel 2018, da vandali che naturalmente nulla sapevano e nulla sanno della storia del proprio paese.

Tratto da: Fabien Austruy, La campagne d’Italie vue à travers la tourelle du “Bacchus”, Magazine 39-45, N. 176, Février 2001.

4112
5176
5177
5178
2255

Integrazione del 21/01/2021

Quota 101 - Dal Diario Storico del 7e Régiment de Chasseurs d’Afrique

Il 7e Régiment de Chasseurs d’Afrique (R.C.A.) era stato formato il 1 aprile 1943 con personale proveniente dai “Chantiers de Jeunesse”, posto agli ordini del colonnello Alphonse Van Hecke. Esso era composto da uno stato maggiore, uno squadrone comando, uno squadrone da ricognizione e due squadroni anticarro.
Nel maggio 1944 il reggimento aveva una forza di 31 ufficiali, 110 sottufficiali e 745 uomini; su un totale di 886 uomini soltanto il 23 % era di origini nordafricane. Esso era dotato di 223 veicoli.

Prese parte alle operazioni contro la Linea Gustav tra l’Olivella, il colle Marino e Terelle dal 27 gennaio al 13 febbraio 1944 [1].
Dal 12 maggio 1944, alle dipendenze della 3a divisione di fanteria algerina, prese parte all’operazione “Diadem” combattendo a Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Ausonia, Esperia e Monticelli.

19 Maggio 1944

Lo squadrone Soudieux allungato fra Santa Maria della Valle e il villaggio di Monticelli opera in appoggio alla fanteria (plotone Emig e 4e R.T.T.) [2].
Nel corso di uno scontro, un “Half-Track” e un Dodge prendono fuoco. Il maresciallo Deffois e il cavaliere Meziane sono sepolti vivi e si ritrovano sani e salvi soltanto grazie al sangue freddo del sottotenente Frachon.

Un gruppo blindato agli ordini del capitano Planes, composto da un plotone di carri leggeri, del 4e R.S.M. [3] e da due plotoni del 2° squadrone (7e R.C.A.) è posto agli ordini del maggiore De Roquigny (I battaglione, 3e R.T.A.) [4].
I T.D. [5] dovranno appoggiare l’attacco della fanteria sulla quota 101 con i plotoni Viriot e Nicolas.
I nidi di resistenza, tra cui alcuni sono in casamatta, vengono distrutti uno ad uno dal tiro a vista dei T.D.: la quota 101 è occupata, ma un contrattacco tedesco si sviluppa con l’appoggio di pezzi anticarro. Tre T.D. sono colpiti e bruciano. Il maresciallo Baret, il sergente maggiore Clerge, il caporalmaggiore Larrivaux, i cavalieri Blasco, Brotons, Hund non riescono a muoversi e bruciano con il loro mezzo, solo Picone riesce a disimpegnarsi ma è gravemente ustionato. I rinforzi di fanteria arrivano, la quota 101 è solidamente tenuta e il raggruppamento blindato si ritira.

Si ringrazia Damiano Parravano per la segnalazione del documento.

Note

  1. ^ Nel diario viene segnalato che in data 1 febbraio 1944 tra i prigionieri che vengono avviati nelle retrovie vi sono 6 italiani, probabilmente dei battaglioni pionieri della rsi che i tedeschi avevano impiegato nella costruzione della strada fra Terelle e Belmonte.
  2. ^ 4e Régiment de Tirailleurs Tunisiens (3a divisione di fanteria algerina).
  3. ^ 4e Régiment de Spahis Marocains (di rinforzo alla 3a divisione di fanteria algerina).
  4. ^ 3e Régiment de Tirailleurs Algériens.
  5. ^ Tank Destroyer, carro americano M10.

Nel caso in cui il testo derivi sempicemente dall'esposizione, con o senza traduzione, di documenti/memorie al solo fine di una migliore e più completa fruizione, la definizione Autore si leggerà A cura di.

Articoli associati

LA BATTAGLIA DI PONTECORVO, LA QUOTA 101, IL CIMITERO MILITARE, LA STELE DISTRUTTA E I “MAROCCHINI” (17-24 MAGGIO 1944)

Verso le 11 del 17 maggio 1944 il II battaglione del 3e “Régiment de Tirailleurs Algériens” (R.T.A.) entrava in Esperia e rimaneva bloccato ad un chilometro verso ovest dal fuoco di semoventi anticarro tedeschi. Il 18 maggio il gruppo de Linarès arrivava a Monticelli di primo mattino e nel pomeriggio raggiungeva il paese di San Oliva.

15/04/2018 | richieste: 1892 | ALBERTO TURINETTI DI PRIERO
Le battaglie, Testimonianze | #maggio 1944, diadem-op, francia, pontecorvo

PONTECORVO - 17 MAGGIO 2002

Cerimonia italo-francese per il restauro della lapide posta a ricordo dei soldati francesi caduti e danneggiata da vandali.

17/05/2002 | richieste: 3264 | ROBERTO MOLLE
Cronache | #today, commemorazioni, monumenti, pontecorvo