Scheda bibliografica

Alberto Benuzzi - Gianfranco Relli - Luca Fortuzzi

LA GOTICA RITROVATA

RE ENZO EDITRICE - 2005

Reperibilità: BUONA

1943

Formato: 21x29, pagine: 239, lingua: italiano.

L'esercito tedesco, sul finire della seconda guerra mondiale, tentò di opporre, sulla Linea Gotica, un'ultima strenua resistenza all'avanzata inesorabile delle truppe alleate.
Gli avvenimenti che sconvolsero la popolazione e le terre su cui era stato eretto il sistema di fortificazioni germanico, lasciarono negli anni 1944 e 1945 segni indelebili sul terreno e nella memoria.

I tre giovani autori, cresciuti all'ombra di quei luoghi, coltivarono e svilupparono fin dall'infanzia un'unica passione: cercare e collezionare tutto ciò che era appartenuto ai soldati che combatterono sulla Linea Gotica.
In anni di pazienti e meticolose ricerche, anche con l'ausilio di metal detector, hanno raccolto direttamente sul campo di battaglia una moltitudine di oggetti personali di equipaggiamento, che nel libro vengono mostrati al pubblico attraverso centinaia di immagini a colori.

Sarà proprio attraverso la descrizione di questi oggetti che verrà proposta al lettore la ricostruzione della vita quotidiana dei soldati che, per lunghi mesi e tra molteplici sofferenze, si fronteggiarono trincerati su quei monti.

Il volume è disponibile con un prezzo al pubblico di 36 euro. Per informazioni: lagoticaritrovata@yahoo.it


RECENSIONE a cura di Alessandro Campagna

È stato recentemente dato alle stampe, per i tipi della Re Enzo di Bologna, “La Gotica Ritrovata”, importante e, per il suo genere, innovativo testo sulla celeberrima Linea Gotica, vista attraverso non solo gli occhi dello storico, ma anche quelli del ricercatore.

Il libro, i cui autori sono Luca Fortuzzi, Alberto Benuzzi e Gianfranco Relli, tre bolognesi da anni impegnati nello studio e nella ricerca di tracce di quella che fu la più possente linea difensiva tedesca sul fronte italiano, hanno coronato lo sforzo di anni di ricerca, studio e catalogazione di reperti, con quest’opera di notevole valore scientifico, e di ricercata accuratezza.

Il lettore viene condotto in una vera e propria visita sulla Linea Gotica, attraverso immagini d’epoca ed attuali, nelle sue postazioni ancora in loco, potendo avvalersi, in questo viaggio virtuale, di documenti , reperti fotografici, oggetti ritrovati sui campi di battaglia, camminamenti, grotte o trincee ancora visibili, e ciò, sempre, dalla prospettiva dell’appassionato di storia e di militaria, che con un approccio sinceramente interessato non tralascia alcuna traccia od oggetto, anche il più – apparentemente - insignificante.

Lo scopo che anima gli autori è quello di presentare una ricostruzione la più corretta possibile, anche perché basata sulle prove “dirette” quali le testimonianze, i luoghi, spesso inalterati dal 1945 ad oggi, i numerosi oggetti rinvenuti ed appartenenti alla vita quotidiana del soldato alleato e tedesco sulle montagne dell’Appennino Bolognese, che, come è noto, è stato lo scenario di tante battaglie, spesso sanguinosissime, e di tragedie che hanno avuto come vittime le inermi popolazioni locali.

Ma la caratteristica saliente del libro è il testo.

Gli autori, infatti, descrivono e ricordano, in maniera spontanea e a volte anche colorita, i ritrovamenti, le intuizioni che ne sono alla base, le lunghe ed affannose ricerche per trovare indizi da confrontare e da ricomporre, ed anche la più che autentica soddisfazione derivante dal ritrovamento del luogo, dell’oggetto, della traccia vecchia di oltre 60 anni.

Non si tratta certamente della ahimé fin troppo nota “filosofia” che connota l’oggettista od il semplice collezionista: si tratta invece del cultore di storia che asseconda e nutre la propria passione per un periodo storico, che per quanto tragico – e l’Appennino ha visto episodi di incredibile crudeltà, basti per tutti Marzabotto – fa parte, comunque, del nostro patrimonio storico e sociologico. E grazie alla condivisione di esperienze ed emozioni con il lettore, cosa che caratterizza l’opera i tre autori ci permettono di vedere, per la prima volta, cosa fu, ed è, la Gotica. Non è certo cosa comune!

La tragedia della guerra può e deve passare, ad esempio, anche attraverso le fotografie di pettini perduti da sfortunati soldati, od altri oggetti della (dura) vita quotidiana sull’Appennino durante la guerra. Anche l’oggetto quindi può e deve essere un veicolo, certamente, come inevitabilmente é, dotato di una forte carica di drammaticità, che aiuti il lettore, - anche e soprattutto colui non esperto di 2° G.M. - a comprendere meglio cosa fu la Seconda Guerra Mondiale nella zona.

uindi il titolo di Gotica “Ritrovata” davvero centra l’obiettivo: gli oggetti, quali testimoni silenziosi di giorni a volte eroici, a volte sanguinosi, ma spesso comuni a tutti i soldati di ogni guerra, riprendono, per così dire, vita.

Del resto, la “Nouvelle Historie” ci insegna che la ricerca storica assume maggior valore proprio analizzando la vita comune dell’individuo, e che la storia non è fatta solo dai grandi nomi, o grandi episodi, ma dal singolo essere umano, e dal singolo evento, per quanto apparentemente minore, o routinario. In questo senso, accanto alle foto di rari ed inconsueti oggetti, come distintivi, elmetti, insegne, persino oggetti religiosi, gli autori danno giustamente evidenza a quelli che solo superficialmente potrebbero apparire come non importanti, quali una posata, una borraccia ammaccata, un elmetto bucato. Eppure tutti oggetti di pari dignità per colui che in essi vede il simbolo di vite, esperienze, speranze e tragedie di tanti giovani mandati a combattere, e spesso a morire, sull’Appennino.

Il libro è ricchissimo di fotografie. Tale aspetto permette all’opera di potersi incardinare agevolmente in quella tradizione (purtroppo in Italia, per vari motivi, ancora limitata) di testi che trattano, assieme, storia e militaria. Si tratta, per intenderci, di quel tipo di pubblicazione che invece più facilmente è reperibile in paesi quali Gran Bretagna, USA o Francia, (basti pensare all’enorme messe di interessanti pubblicazioni apparse in quest’ultimo paese in occasione del 60° anniversario degli sbarchi in Normandia).

I tre autori non solo, ed in maniera più che convincente, hanno dato il loro contributo a colmare un gap che purtroppo da sempre ci divide tra appassionati di militaria in Italia e all’estero, (dove c’è un numero di cultori, di associazioni, pubblicazioni etc. molto maggiore, anche in forza di una tradizione culturale diversa), ma anche, e qui sta sicuramente il loro maggiore merito, hanno fatto prendere consapevolezza tra gli appassionati di casa nostra, del fatto che non ci manchino temi, ritrovamenti e passione per poter pubblicare, anche qui, in tal senso.

Speriamo infatti che presto anche altri gruppi di appassionati, come è noto parsi un po’ dappertutto, dalla Sicilia al Friuli, si apprestino a seguire la direzione intrapresa dai tre bolognesi, tra questi mi riferisco in particolare a coloro che si occupano del fronte della Linea Gustav, a Cassino, e simpaticamente già soprannominati “i cugini della Gustav” dai tre autori bolognesi in occasione della loro visita a maggio 2004 a Cassino, per partecipare alle celebrazioni del Sessantesimo con i Veterani provenienti da tutto il mondo.

Non è cosa di poco conto: infatti il collezionismo di militaria o di documenti, che pure innegabilmente tanta parte occupa nella nostra passione ed in questo nostro sito, sarebbe freddo ed inutile hobby se non correlato alla storia, ed alle vicende, dei tanti uomini che parteciparono alla Campagna d’Italia.

Una nota particolare, meritano l’aspetto dell’opera, dato che le fotografie, stampate in quadricromia, davvero di ottima qualità, unitamente alla cura dei dettagli, danno atto davvero di un testo unico nel suo genere, in Italia.

Ciò rende il libro davvero godibile non solo quale testo descrittivo della Gotica, ma anche come catalogo dei tanti oggetti che ancor oggi ci vengono restituiti dai campi di battaglia, dal volantino alla borraccia, dall’elmetto al tubetto di dentifricio. D’altronde solo così si onora la promessa iniziale, del titolo, di “Gotica ritrovata”!

Infine particolare menzione per il capitolo dedicato al “Tunnel”: si tratta di un’esperienza unica vissuta dagli autori, che al culmine di tante ricerche, finalmente sono riusciti a trovare un antico ed enorme serbatoio utilizzato da alpini e waffen-ss tedeschi come enorme rifugio per infermerie, alloggiamenti e quant’altro.

Lo stato di conservazione della struttura, unitamente alle descrizioni degli autori, danno l’idea, emozionante e persino inquietante, della vita svolta all’interno. Scritte sui muri ed una fotografia di un tavolino, con ancora poggiati tutti gli oggetti come lasciati dagli “occupanti”, ci fa comprendere anche come fosse stata precipitosa la loro fuga nell’aprile 1945. Anche per loro, in un modo o nell’altro, la guerra terminava.

Alessandro Campagna
Vice-Presidente dell’Associazione
“Battaglia Di Cassino - Centro Studi e Ricerche.

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