La Seconda Guerra Mondiale a Roccasecca - PANTHER 221
Data: 14-08-2001Autore: ROBERTO MOLLECategorie: RicercheTag: armi-equipaggiamenti, germania, roccasecca, tank

La Seconda Guerra Mondiale a Roccasecca
PANTHER 221

di Roberto Molle

E’ necessario, a questo punto, soffermarsi sul perché nel Bundesarchiv di Coblenza si trovano molte foto sul Panther V di Roccasecca, il famoso 221. Le ultime due foto, che trovate in questo articolo, sono state scattate sulla va Casilina, con il carro nello stesso punto ma con due diverse angolazioni. Certamente si riferiscono ad un periodo diverso da quello delle immagini già pubblicate e sicuramente anteriore, in quanto si vede chiaramente la neve sul Monte Cairo.

Nella prima qui sotto, si distingue la via Casilina, una abitazione sullo sfondo (già individuata, sarà cura di Mauro Lottici effettuare le foto "ieri ed oggi") e alcune case di Castrocielo. La prospettiva è in direzione EST.

Il 221 sulla statale Casilina sullo sfondo il massiccio del monte Cairo innevato.

Il Panther V era un carro pesante progettato e realizzato nel 1943 per contrastare sul fronte russo il T 34; la prima produzione era il modello AUSF D prodotto dalla MAN, e si caratterizzava, a prima vista, per la mancanza della mitragliatrice sulla parte anteriore. I primi modello erano destinati, pertanto, al fronte russo, dove la situazione dopo la disfatta di Stalingrado e alla vigilia della battaglia di Kursk certamente non era rosea. I comandi germanici davano una importanza secondaria al fronte italiano, convinti che al più presto gli alleati avrebbe aperto il secondo fronte occidentale, ma il Maresciallo Kesserling, comandante in capo delle forze tedesche in Italia, riuscì ad ottenere l’invio di Panther V sul fronte italiano, considerandolo molto positivamente; i carri furono schierati nelle retroguardie della linea Gustav. Quindi nell’inverno del 1943 e i primi mesi del 1944, quando la guerra per i tedeschi non era ancora persa, era importante a scopo propagandistico fotografare il possente Panther posto a guardia del fronte italiano, l’unico che effettivamente dava ancora qualche garanzia di tenuta al regime nazista. Quindi ecco tutte le foto del Panther 221 di Roccasecca.

Catena di montaggio Pronti per la consegna

Le unità equipaggiate con il nuovo carro erano il I Battaglione Panzer ed il IV Reggimento Panzer. Kesserling non inviò questi carri neanche contro la testa di ponte di Anzio, considerandoli troppo importanti e solo dopo il 15 maggio del 1944, in risposta all’appello urgente di rinforzi, inviò a Von Vietinghoff una compagnia di Panther del I Battaglione Panzer e cinque giorni più tardi i Panther apparvero nell’area difesa dalla 90ª Divisione Panzer Granatieri, ingaggiando combattimenti con il nemico dal 24 Maggio. La 45ª Divisione Americana combattè contro i Panther vicino Velletri.

Panther per le vie di Roma si dirigono a tamponare lo sbarco di Anzio.

Alla prova del fuoco, però, i risultati non furono all’altezza delle aspettative; infatti il Panther V da solo non poteva certamente arginare la valanga di mezzi corazzati che le forze alleate riversarono nella valle del Liri nel maggio 1944, in seguito allo sfondamento della linea Gustav prima e della linea Senger–Riegel dopo. Sappiamo però che nella battaglia del Melfa, entrambe le fonti dichiarano la distruzione di 17 Sherman e di 4 Panther V; niente male.

Il profilo del 221
Lo schema
della corrazza

Quindi per i tedeschi documentare la presenza del Panther V sul fronte italiano rivestiva, certamente, una importanza particolare; era l’ultimo prodotto dell’industria nazista ed il fronte italiano era l’unico che dava ancora qualche speranza nella vittoria finale. Il numero identificativo dei carri tedeschi era attribuito con un determinato criterio; il primo numero indicava la compagnia, il secondo il plotone e il terzo il numero del carro all’interno dello stesso 221; pertanto il nostro amico apparteneva alla seconda compagnia, secondo plotone, e primo carro; cioè un carro comando.

Il mitico 221
L’ultima foto è molto interessante, in quanto si distinguono i particolari dell’uniforme del capo carro, il cui orologio indicava le ore 12:30!
Il militare guarda con il binocolo in direzione della stazione di Roccasecca, esponendosi fuori dalla torretta. La fotografia è scattata sulla Statale Casilina, a circa un chilometro dal bivio del semaforo di Roccasecca, in direzione di Roma; si distinguono sulla destra i familiari rilievi di Monte Orio e i declivi di Colfelice. Le due foto di Roccasecca sono state scattate, io credo, con il carro fermo nello stesso punto, però ovviamente con prospettive diverse.

Mentre in queste foto il carro di Roccasecca si trova allo scoperto, quindi in teoria facile preda di attacchi aerei, nelle foto riportate nei precedenti articoli ( IL PANTHER CON LA FASCINA e On PANTHER and MELFA AGAIN) lo troviamo mimetizzato tra le mura di due case con sopra canne e frasche. La ragione forse è nel fatto che la giornata di cielo coperto garantiva il riparo da possibili attacchi dal cielo, ma anche perché queste fotografie sono state scattate nell’inverno 1943/1944, quando cioè la pressione degli alleati in questa zona non era ancora asfissiante, mentre quelle dei precedenti articoli furono scattate nella primavera del 1944, quando il fronte era molto più vicino e gli attacchi aerei si susseguivano con insistenza.

Mauro Lottici ha effettuato delle foto di ieri e oggi dei luoghi delle prime foto del Panther di Roccasecca; in tale modo si possono vedere i posti a distanza di 50 anni, e presto farà lo stesso con le ultime due ritrovate.

(foto tratte da "Panter in action" -Signal pubblications e dal "Cappello a Cilindro" di Mauro Lottici)

Nel caso in cui il testo derivi sempicemente dall'esposizione, con o senza traduzione, di documenti/memorie al solo fine di una migliore e più completa fruizione, la definizione Autore si leggerà A cura di.

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