IL GENERALE EDWARD H. THOMAS ED ARTENA
Data: 10-08-2002Autore: ALESSANDRO CAMPAGNACategorie: TestimonianzeTag: #today, artena, protagonisti
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IL GENERALE EDWARD H. THOMAS ED ARTENA

Da molti anni una piccola cittadina della campagna romana vive un privilegio concesso a pochi altri centri similari: quello di vedersi onorata della visita, con cadenza quasi annuale, di colui che si adoperò per la sua liberazione, nel maggio 1944. Quest’uomo è il Generale di Brigata Edward H. Thomas.

Edward Thomas ama definirsi, orgogliosamente, un uomo del Sud, ossia un americano proveniente da quelli che erano gli Stati del Sud nella guerra civile americana. Nato a Nashville, nel Tennessee, entrò presto in carriera militare, divenendo ufficiale della leggendaria divisione paracadutisti 82ma, denominata “All Americans” e, per uno strano segno del destino, proprio per la sua qualità di ufficiale paracadutista, fu chiamato a far parte della Prima Forza Speciale “USA – Canada”. Unico non volontario in un’unità di volontari, rispose a quello che era più che un invito da parte dell’allora colonnello Robert T. Frederick.

La storia di questa unità è nota, anche perché rappresenta ancora oggi il primo esperimento di quella che poi divenne la prima vera unità speciale dell’esercito USA, il cui modello e la cui esperienza è senza dubbio ancora oggi alla base delle attuali forze speciali. Frederick, per espresso ordine di Eisenhower, profuse ogni sforzo per creare ed organizzare questa unità, composta di americani e canadesi, addestrata ad Helena nell’aspro territorio del Montana. Attivata il 20 luglio del 1942, la First Special Service Force (FSSF) iniziò un durissimo addestramento, che andava dai lanci con il paracadute, alle tecniche con armi ed esplosivi, alle esercitazioni sulla difesa personale, fino alle esercitazioni in ambiente montano e climi freddi. Nel giro di pochi mesi, Frederick organizzò una forza di circa 1900 uomini altamente specializzati, che vide la prima operazione a Kiska, base aero-navale giapponese, nell’arcipelago delle Aleutine, nel Nord Pacifico. Inserita nella Amphibious Task Force 9, assaltò l’isola con battelli pneumatici, ma per la “Force” l’appuntamento con la gloria fu rimandato, in quanto i giapponesi si ritirarono prima del contatto, approfittando delle pessime condizioni meteorologiche per un ripiegamento.

L’unità così finì per essere impiegata nel teatro mediterraneo, ed il 14 ottobre fu imbarcata sul piroscafo “Empress of Scotland”, con destinazione Casablanca. Alcuni giorni dopo, il 19 novembre, sbarcò a Napoli, e fu sistemata in quella che per settimane sarà la sua base: la vecchia scuola di artiglieria del Regio Esercito Italiano a Santa Maria Capua Vetere. Il 3 dicembre 1943 la “Force” entra in combattimento, scrivendo la sua prima pagina di gloria.

Il massiccio montuoso di Monte La Defensa e Monte La Rementanea, capisaldi della linea fortificata tedesca “Gustav-Line”, furono assaltati dagli uomini del secondo reggimento, quello di Ed Thomas, per poi essere seguiti dalle altre formazioni della brigata. L’unità si dimostrò subito essere davvero un’unità di impiego speciale. Gli uomini assaltarono frontalmente le linee tedesche, con un silenzioso avvicinamento a zig-zag attraverso i ripidi pendii della Defensa. La pendenza anche molto accentuata non fu poi il primo problema dei cosiddetti Forcemen. L’effetto sorpresa fu quasi totale, quasi, non fosse altro, come racconta Thomas, per un “Brave” (Impavido, soprannome dato agli appartenenti all’unità) che maldestramente fece cadere il proprio elmetto giù per i dirupi, attirando le “premure” dei tedeschi appostati sulla cresta. Gli uomini investirono le postazioni tedesche e neutralizzarono le posizioni armate con MG. Questa operazione vedeva il nostro Ed Thomas come comandante, con il grado di maggiore, del primo battaglione del secondo reggimento. Egli dovette prendere il posto del tenente colonnello Tommy Mac Williams, dopo che questi rimase ucciso. Per Thomas furono terribili momenti, perché nell’avvicinamento a Monte La Rementanea, gli uomini furono bloccati dai tiri di artiglieria tedeschi, dal fatto che rifornimenti e soprattutto munizioni, dopo il primo assalto, cominciarono a scarseggiare, il tutto mentre cadeva pioggia mista a ghiaccio, soffiava un forte vento gelido e banchi di nebbia rendevano la visibilità quasi impossibile. In quei giorni l’unità ebbe forti perdite, e fu ben più che un battesimo del fuoco. Nel gettarsi in una buca assieme ad altri commilitoni Ed Thomas si ferì con la baionetta maldestramente brandeggiata da un suo uomo.

Nel caso in cui il testo derivi sempicemente dall'esposizione, con o senza traduzione, di documenti/memorie al solo fine di una migliore e più completa fruizione, la definizione Autore si leggerà A cura di.

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