8ª Cp. / Rgt. Gebirgs Jäger 100. Relazioni di combattimento dall’11.5.1944 al 19.5.1944
Data: 23/05/2005Autore: ALBERTO TURINETTI DI PRIEROCategorie: Le battaglieTag: #maggio 1944, colle-sant'angelo, cresta-del-fantasma, diadem-op, gebirgsjäger, germania, montecassino-area, unità-reparti

8a Cp. / Rgt. Gebirgsjäger 100
Relazioni di combattimento dall’11.5.1944 al 19.5.1944

Premessa

Questo resoconto ci è stato segnalato da Alberto Turinetti di Priero.
Si tratta di una relazione davvero dettagliata dei duri combattimenti della metà di maggio 1944, tra i soldati polacchi e i soldati tedeschi. Questa compagnia del 100° Reggimento Gebirgsjäger fu posizionata tra Colle S.Angelo e la Cresta del Fantasma, proprio al centro dell’attacco delle truppe polacche; gli eventi sono descritti con molta precisione, rendendo appieno la durezza degli scontri che si susseguirono fino allo sfondamento della Linea Gustav.

Questo rapporto, del camerata Fidel Rapp, venne ritrovato dopo 42 anni. Lo svolgimento dei singoli combattimenti venne ricostruito dall’allora capopattuglia Rapp ma non si conosce chi fosse il camerata che al deposito di retrovia raccolse e mise per iscritto il rapporto.

Traduzione dal tedesco curata da Gianguido Castagno.

Introduzione

Il 15 aprile 1944 la compagnia nell’ambito del battaglione venne rilevata dalla Linea Gustav. Si diceva che il battaglione sarebbe stato "rigenerato" al deposito avanzato e poi trasferito sotto un’altra divisione per un impiego speciale.

Lo spostamento avvenne senza problemi e con successo. Anche se la compagnia potè rimanere al deposito solo per un paio di giorni, questo fece comunque bene. Non durò però a lungo, perché arrivò l’ordine per il nuovo impiego. Il battaglione sarebbe stato messo agli ordini di una divisione di paracadutisti e poi impiegato nella zona di Cassino. Nella notte tra il 21 ed il 22 aprile la compagnia rilevò aliquote della 1a divisione paracadutisti circa 1,5 chilometri ad ovest di Montecassino. Anche se avevamo pensato di arrivare in una posizione attrezzata, fummo di nuovo totalmente delusi, come già troppe altre volte.

Non ci concedemmo però troppo a lungo a questa delusione, ma con ogni energia ci mettemmo subito al lavoro per attrezzare a difesa la posizione. Secondo il vecchio motto "Il sudore risparmia sangue" lavorammo febbrilmente, dal momento che anche il nemico si preparava per un grande attacco.

L’11 maggio 1944 il battaglione doveva di nuovo essere rilevato e riprendere presumibilmente il suo vecchio settore. Tutto il materiale era stato portato via già un giorno prima. Ora aspettavamo solo coloro che ci avrebbero rilevato, che già erano in marcia verso la posizione,ma che però non potettero più raggiungere.

11-12 maggio 1944

1166
Ore 23:00 - Un fuoco tambureggiante, quale mai si abbattè sulle nostre posizioni neppure nelle precedenti battaglie di Cassino, scuote l’intero fronte. Era come se d’un colpo la terra si fosse aperta e sputasse ferro e fuoco contro i maledetti "Germans" per annientarli tutti. Tutti, fino alle sentinelle, si sono rintanati nei bunker e attendono pieni di tensione la fine del fuoco tambureggiante, per ricevere poi come si deve il nemico che avanzerà correndo.
I cavi telefonici sono già da parecchio tempo andati in pezzi: c’è solo più la radio. Il collegamento in questo modo funziona egregiamente e chiamate su chiamate arrivano al battaglione.

Ore 23:30 – Il feroce fuoco tambureggiante si allenta un poco. Dall’ala sinistra si sente un fuoco di fanteria molto debole. Probabilmente è la prima avanzata del nemico.

Ore 2:35 – Ultimo messaggio dal plotone di sinistra:

"Il nemico attacca in vari punti del settore del mio plotone".

Si sentono il fuoco di mitragliatrici e fucili mitragliatori e gli scoppi delle bombe a mano. Preoccupato, il comandante aspetta nuovi rapporti sulla situazione, ma non arriva nulla. Il collegamento con il plotone di sinistra sembra interrotto.

Ore 3:15 – Messaggio dal plotone di destra:

"Il nemico ha sfondato sull’ala sinistra".

Il tenente Fürst, comandante dell’8a/100, passa subito l’informazione al battaglione e chiede con urgenza rincalzi.

Il nemico ha sfondato tra la 7a e l’8a compagnia: la breccia è larga circa 200 metri e non può venir chiusa perché non ci sono rincalzi, e poi ora il nemico attacca anche contro il plotone di destra.
Con una staffetta si accerta che del plotone sinistro rimangono ancora quattro uomini: il nemico qui sta attaccando con una forza di 3-400 uomini.

Messaggi su messaggi vengono inviati al battaglione:

"Con urgenza, rincalzi e munizioni"

.

Dopo un pò di tempo la risposta del comandante:

"Mandiamo rincalzi".

Tenuto conto della situazione, non ci vuole poi molto perché arrivino dodici uomini del plotone genio, che uno per uno sono riusciti a farcela fino al comando di compagnia, sotto il più intenso fuoco di artiglieria e mortai, per venire ad aiutarci. Questi uomini vengono piazzati dal comandante come velo di protezione dal plotone di destra fino al comando, per evitare che il nemico possa sfondare fino al comando stesso.

Ore 3:55 - Un attacco del nemico con una forza di 60 uomini contro il plotone di destra viene respinto con il fuoco concentrato delle armi di fanteria.

Ore 4:00 – Elementi nemici hanno sfondato la linea di combattimento ed hanno già raggiunto isolatamente l’avvallamento dietro il settore (staffetta dal 1° plotone). Il tenente Fürst ordina che il gruppo di riserva esegua un contrattacco. Singoli elementi sono già avanzati fino all’altezza del comando di compagnia con l’evidente intenzione di tagliare i collegamenti sul rovescio. Tre contrattacchi organizzati alla svelta mettono fine a questo tentativo, e vengono presi otto prigionieri. Alla fine la zona sul rovescio viene perlustrata ancora una volta e ripulita di resti dispersi del nemico.

Ore 6:00 – Un altro attacco nemico nel settore del plotone di destra. Penetrazione sul fianco, per travolgere la posizione del plotone di destra partendo dalla breccia tra la 7a e l’8a compagnia. L’infiltrazione viene ripulita con un immediato contrattacco sotto la guida personale del comandante di plotone. Rastrellamento (in tedesco "durchkämmen", letteralmente "passaggio al pettine" n.d.r.) del terreno dietro il plotone di destra, perché elementi nemici erano riusciti a filtrare e disturbavano in maniera sensibile la tenuta della posizione.

Ore 7:00 - Il fuoco tambureggiante durato otto ore si è ridotto ad un fuoco di sbarramento continuo sull’intero settore. Nella notte trascorsa il nemico ha avuto pesanti perdite. Innumerevoli polacchi morti coprono il pendio davanti alla linea di combattimento. Il rumore della battaglia si è attenuato per un pò. Adesso c’è il tempo per prendersi cura dei feriti e trasportarli via. E’ prima di tutto impossibile stabilire un collegamento con la 7a compagnia. Velo di sbarramento dalla breccia rimasta tra la 7a e l’8a compagnia ed il comando di compagnia. Il collegamento con il nostro vicino di destra è mantenuto.

Dall’osservazione si nota che il nemico si sta preparando per nuovi attacchi nelle ore serali.

13 maggio 1944

Ore 14:00 – Puntata di sondaggio sulla nostra linea di combattimento di pattuglie esploranti nemiche, che vengono però respinte con forti perdite.

Il 12 maggio 1944 la 6a venne rilevata per essere impiegata a rinforzo della 7a e dell’8a compagnia. Un plotone della 6a compagnia arrivò al nostro comando di compagnia al calar della sera: questo plotone aveva il compito di effettuare un contrattacco la mattina del 13 maggio, per richiudere la breccia tra la 7a e l’8a compagnia. Poiché però il fuoco dell’artiglieria nemica era tornato ad essere tambureggiante, e teneva sotto tiro soprattutto la zona dello sfondamento, il tenente Fürst ordinò che il contrattacco avesse luogo solo alla sera del 13 maggio.

Il contrattacco si sviluppò secondo i piani e senza perdite e la vecchia linea di combattimento venne ripristinata: il collegamento con la 7a compagnia venne ristabilito e vennero fatti quattro prigionieri.

Ore 23:00 – Rumori davanti alla linea di combattimento nel settore del plotone della 6a compagnia. Si accertò che si trattava di un Oberjäger dell’8a compagnia che da due giorni giaceva gravemente ferito nella zona davanti alle linee, e che solo con fatica e pericolo aveva potuto raggiungere la nostra linea di combattimento. Venne subito assistito e curato, e trasportato al comando di compagnia. Secondo il suo racconto, davanti alla linea di combattimento si trovavano circa 200 polacchi, che si erano gettati a dormire negli avvallamenti. Venne subito avvertito l’osservatorio d’artiglieria, che fece disturbare sensibilmente questo sonno con una scarica di colpi.

14 maggio 1944

Ore 2:00 – Rumore di carri nell’avvallamento davanti a Q. 445. Si deve pensare che il nemico attaccherà di nuovo nella mattinata. Vengono predisposti i mezzi anticarro, e si attende con tensione ciò che porterà il nuovo giorno.

Singole pattuglie esploranti nemiche nel settore del plotone di destra vengono sanguinosamente respinte.

Ore 6:00 – Un intenso fuoco di tutte le armi si scatena contro la nostra posizione: un carro medio arriva fino a circa 300 metri dalla nostra linea di combattimento, seguito dalla fanteria. Il comandante del plotone di destra effettua dalla posizione B una risposta di fuoco con i nostri lanciagranate contro il carro e la fanteria che lo accompagna. Nell’occasione viene ferito da una scheggia alla parte superiore del braccio sinistro.

Ore 8:00 – Il nemico appoggiato da mitragliatrici pesanti attacca di nuovo da Q. 584 Maniola (recte "Maiola" n.d.r.) e da Q. 706.

Alcune infiltrazioni locali vengono respinte con immediati contrattacchi e forti perdite. Una infiltrazione di maggiori dimensioni nel settore del plotone di destra viene bloccata con l’aiuto del plotone genio in funzione di velo di sicurezza.

Ore 15:00 – Rinnovato attacco del nemico, con l’obiettivo di sfondare la linea di combattimento: il nemico con una forza di circa 200 uomini viene bloccato davanti alla linea di combattimento.

Ore 22:00 – Micidiale fuoco tambureggiante su tutto il fronte del settore, ma non segue alcun attacco. Nel corso della notte ci si accorge chiaramente che il nemico si sta preparando per un nuovo attacco il giorno seguente.

15 maggio 1944

Ore 4:00 – Dal plotone di destra arriva la notizia che il nemico sta avanzando con carri nell’avvallamento davanti alla linea di combattimento verso la nostra posizione. Il fuoco di sbarramento aperto immediatamente dalle nostre armi pesanti blocca peraltro l’attacco pianificato.

Un secondo tentativo di sfondare con una pesantissima preparazione d’artiglieria viene nuovamente respinto con forti perdite. In questa circostanza il plotone di destra – nonostante potesse tenere la propria posizione con pochi effettivi – si distinse per il suo coraggioso comportamento ed il suo sangue freddo. Al terzo tentativo il nemico riuscì a penetrare alquanto nella linea di combattimento. Raccogliendo tutte le nostre forze ancora disponibili, il comandante del plotone riuscì a ripulire il punto di infiltrazione ed a riportare in nostre mani la linea di combattimento. Poiché la ferita del sottotenente Stecher risultò più grave di quanto fosse sembrato all’inizio, su ordine del comandante di compagnia egli trasferì il plotone all’Oberjäger Karl della 10a/100 e rientrò al deposito.

Ore 11:00 – Nove carri nemici avanzano verso il settore di destra del primo plotone. Genieri nemici segnalano con bande bianche una via sminata, sulla quale una parte dei carri si dirige verso Massa-Albaneta, mentre gli altri carri prendono sotto tiro Q. 596 con mitragliatrici e cannoni. La nostra mitragliatrice pesante tira contro gli sminatori nemici, causando loro rilevanti perdite. I due carri di testa sono costretti a invertire la marcia e si dirigono indietro verso gli altri carri. Ora tutti i carri tirano con mitragliatrici e cannoni contro le postazioni del plotone di destra.

Ore 18:00 – I carri nemici si portano indietro e si riuniscono a sinistra ai piedi di Q. 445.

Il resto della notte trascorre in generale tranquillamente, inclusa l’attività dell’artiglieria delle due parti.

16 maggio 1944

Durante la giornata nessun combattimento, a parte un temporaneo vivace fuoco d’artiglieria e di mortai.

Ore 18:00 – Il fuoco di artiglieria e dei mortai si rinforza fino a diventare tambureggiante su tutto il settore. Verosimilmente il nemico si prepara ad un attacco notturno.

Ore 20:00 – Per radio dal battaglione: "Ci si deve aspettare un attacco nemico".

Ore 21:00 – Il nemico attacca con una forza di tre compagnie nel punto di sutura del confine destro della compagnia e tra il 1° e il 2° plotone. L’attacco viene tempestivamente rilevato, e viene in gran parte respinto con il fuoco congiunto delle armi di fanteria e l’impiego delle armi pesanti del reggimento. In un punto il nemico riuscì a penetrare nella nostra linea di combattimento. I punti di infiltrazione vennero interamente ripuliti con immediati e decisi contrattacchi, con sanguinose perdite per il nemico.

Nel settore della 7a compagnia il nemico riuscì ad effettuare una penetrazione più estesa, che doveva venir ripulita alle prime luci del 17 maggio con l’appoggio di un plotone della 6a compagnia.

17 maggio 1944

Ore 4:30 – Fuoco delle nostre armi sul limite sinistro della compagnia tra la 7a e l’8a compagnia, con successivo contrattacco. Il nemico aveva progettato per lo stesso momento un’azione, ed attacca la nostra linea di combattimento.

Il contrattacco della 6a e della 7a compagnia viene ad urtare contro l’attacco nemico.

Il nemico avanzò appoggiato da un vivace fuoco tambureggiante e con forze molto robuste, ed inoltre nella circostanza cadde il sottotenente Noch, comandante del plotone della 6a compagnia, cosicché il nemico riuscì ad ampliare la propria penetrazione.

Il tenente Fürst richiede urgentemente rincalzi dal comando di battaglione e si porta con alcune staffette sul punto dello sfondamento. Il capopattuglia dell’8a compagnia avverte per radio il battaglione:

"Il nemico ha sfondato sul settore sinistro."

Ore 7:05 – Ultimo messaggio radio dal comando dell’8a compagnia alla 6a compagnia:

"Com’è la situazione per Strohmeier."

Non giunge alcuna risposta. Il collegamento è spezzato.

Ore 7:15 – Il comandante torna indietro e dà l’ordine di distruggere tutto e di seguirlo in direzione di Massa-Albaneta.

Ore 7:30 – Il tenente Fürst viene gravemente ferito alla testa.

Noi stiamo sdraiati nel fossato che prosegue verso Massa-Albaneta, tagliati fuori da qualsiasi collegamento. Non sappiamo nulla di cosa stia accadendo alla nostra destra, a sinistra, davanti o dietro a noi. Il comandante è preoccupato. Il fuoco di artiglieria nemico rinforza. La nostra artiglieria accorcia il tiro, fino a quando i colpi cadono immediatamente davanti al nostro fossato. Il comandante gravemente ferito e parecchi altri feriti giacciono accanto a noi. Dobbiamo andarcene, in un modo o nell’altro. In breve decidiamo di portarlo alle rovine di Massa-Albaneta, che era ancora occupata dai paracadutisti. Il tenente Fürst viene subito affidato alle cure dei medici.

Ore 21:30 – Il resto della compagnia si lancia verso il comando di battaglione, dove giunge alle ore 24:00.

18 maggio 1944

Ore 5:00 – I resti dell’8a compagnia ricevono l’ordine di occupare e tenere Q. 505 sul Sant’Angelo. Per l’intera giornata il nemico tira con tutti i pezzi sulle nostre posizioni. Alcuni attacchi locali vengono respinti con contrattacchi. Nel pomeriggio i carri nemici percorrono già la Via Casilina e le nostre posizioni sul rovescio.

Ore 20:30 – Dal battaglione arriva con una staffetta l’ordine di sganciarsi.

Ore 21:30 – I resti dell’8a compagnia si raccolgono presso il comando di battaglione. I feriti vengono portati indietro. Finchè possibile armi e munizioni vengono portate con noi. Poi comincia la ritirata verso la gola del Cairo. Qui viene costituita la posizione di sbarramento, finchè giungano altri ordini.

Nei duri combattimenti risultano:

  • caduti: un ufficiale, due sottufficiali, 18 uomini;
  • dispersi: un sottufficiale, 27 uomini;
  • feriti: due ufficiali, cinque sottufficiali, 25 uomini.
Vennero decorati:
  • con la Croce di Ferro di I classe: un ufficiale, quattro sott’ufficiali, 4 uomini;
  • con la Croce di Ferro di II classe: un sottufficiale, 39 uomini. L’estensore del rapporto ricevette allora la spilla d’onore in oro, con iscrizione nel libro d’onore dell’esercito tedesco.

    Fidel Rapp, Mittenwald.

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Nel caso in cui il testo derivi sempicemente dall'esposizione, con o senza traduzione, di documenti/memorie al solo fine di una migliore e più completa fruizione, la definizione Autore si leggerà A cura di.

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