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NATALE IN GUERRA
Data: 23/12/2008Autore: VALENTINO ROSSETTICategorie: SpigolatureTag: natale

Natale in guerra

Il Natale del 1943 in Italia, colse i soldati sul fronte di Cassino.
In questo periodo speciale, le sofferenze e le privazioni venivano acuite da una maggiore malinconia, dalla voglia di casa e di intimità famigliare.
In questa pagina trovate alcuni pensieri, memorie e immagini relative al Natale durante la guerra.

Caduto il giorno di Natale

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Si tratta dello "Sterbebild" (documento commemorativo stampato a cura dei familiari) che commemorava la morte di Sebastian (Wastl) Schadhauser, caporale maggiore (Obergefreiter) in un reggimento di Cacciatori delle Alpi (Gebirgsjager).
L’Obergefreiter Schadhauser era nato il 28 novembre 1921 ed è morto in Italia il giorno di Natale 1943.
La necessità di segretezza in tempo di guerra ha fatto sì che non ci siano nel documento informazioni più esplicite, tuttavia la 5. Gebirgsjäegerdivision fu impegnata sul fronte di Cassino e, dalla fine del 1943, nelle battaglie che precedettero quelle sulla Linea Gustav.

Maurizio Balestrino, 23/12/2008

LA 5A DIVISIONE CACCIATORI DA MONTAGNA (5. GEBIRGSJÄGERDIVISION)

L'autore ne traccia una breve cronistoria dalle montagne della Grecia all'isola di Creta, dal fronte di Leningrado alla Linea Gustav, dalla ritirata in Italia alle Alpi occidentali, fino alla sua resa agli alleati.

05/02/2005 | richieste: 7327 | ALBERTO TURINETTI DI PRIERO
Spigolature | gebirgsjäger, germania, unità-reparti

Gavetta italiana

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Questa gavetta italiana reca incise le parole (lato1) "DUCE VINCEREMO" e "NATALE 1943", e (lato 2) "AQUA (sic) FONDATA SAN PIETRO CASSINO MONTECASSINO RAPIDO VOLTURNO".
La gavetta ci è pervenuta con la seguente spiegazione:

"Questa borraccia proviene da Manderfeld, piccolo villaggio vicino a Saint-Vith nel sud del Belgio. Questo villaggio durante l'offensiva delle Ardenne (dicembre 1944 - gennaio 1945) è stato occupato fra l'altro dalla 18ª Volksgrenadier Division, che era composta da uomini di diverse unità e divisioni della Luftwaffe e della Kriegsmarine".

Chi l'ha trovata ipotizzava che potesse trattarsi di una dotazione (come, sosteneva, accadeva spesso nelle divisioni "ricostituite") o di un "souvenir" della Campagna d'Italia. E se invece si trattasse di un militare italiano arruolatosi con i Tedeschi che con loro è stato dapprima nell'Italia Centrale e poi nelle Ardenne?
Le scritte citano città e luoghi che nel dicembre 1943 erano (Acquafondata, San Pietro) o stavano per diventare (Cassino, Montecassino, Rapido, Volturno) teatro di guerra. Sembra difficile credere che un soldato in un reparto combattente abbia girato entro Natale 1943 tutte quelle località. Forse, è più probabile che il militare italiano appartenesse a un reparto del Genio (o simile) incaricato di apprestare difese nei luoghi citati sulla gavetta, tutti in effetti incorporati nelle linee difensive tedesche (tranne, credo, Acquafondata, che però data la vicinanza poteva benissimo essere una base di partenza, od operativa).

Maurizio Balestrino, 23/12/2008

DAL VOLTURNO A CASSINO: I CADUTI DELLA R.S.I., FRA DUBBI E INCERTEZZE

Quanti furono i militari italiani caduti nel corso dei combattimenti tra il Volturno e Cassino, e poi sulla Linea Gustav, dalla parte tedesca? E chi sono stati?

04/12/2008 | richieste: 6488 | ALBERTO TURINETTI DI PRIERO
Ricerche | italia, rsi

Enea Castelli (capitano LI Battaglione Bersaglieri A.U.C.)

"... In tali condizioni si avvicina il Natale e subentra in tutti noi un’accorata tristezza al pensiero delle nostre famiglie lontane.
In passato, vi erano stati altri Natali di guerra, ma nessuno poteva uguagliare il presente; sul suolo nazionale, divisi e senza notizie delle famiglie, invisi all’opinione pubblica specie delle città già liberate da tempo, di fronte ad una annunciata guerra fratricida, con davanti la visione di tanti compagni caduti, noi italiani, umili tra gli umili, ci rifugiammo sulla paglia fradicia e sul letame, sotto lo stillicidio delle travi marcite.
Mattino di Natale: passato il Volturno in piena su una traballante passerella, avevo riunito la Compagnia dentro una stalla, affondati nel letame sino alle caviglie: volevo rincuorare i ragazzi avviliti e disperati. Mi sforzai di dire qualche parola, rammentare le famiglie lontane che presto avremmo raggiunto perchè, sostenevano gli Americani, spezzate le difese della Reinhard che facevano perno su Montelungo ormai conquistato, saremmo ben presto arrivati a Roma
Senonchè il nodo che mi serrava la gola mi impedì di spiccicare parola."

Enea Castelli, "Profilo storico del LI° Battaglione Bersaglieri A.U.C."

IL MIO CAPITANO

Il comandante era il capitano Enea Castelli, di Bologna: le gambe un po' a "x", il viso sereno, paffutello, gli occhi chiari quasi ridenti, più burbero che severo, ma, a volte, inflessibilmente duro.

28/08/2005 | richieste: 3057 | VARI
ESTERNI AL SITO | Testimonianze | #dicembre 1943, bersaglieri, italia, veterani-reduci
[PDF]

Col. Ricchezza

"C’erano stati altri Natali di guerra, ma nessuno poteva essere più triste del Natale 1943.
Divisi dalle famiglie, incerti sulle loro sorti, gli italiani stavano vivendo i giorni più brutti della loro storia. Umili fra gli umili, quelli del Primo Raggruppamento Motorizzato.
La vigilia di Natale i nostri sono lì, senza una cartolina, un pacco dono, profughi senza patria. Nel campo americano fiumane di pacchi che arrivano ogni ora, lettere di spose, auguri di fidanzate. C’è chi riceve posta dall’Italia del Sud, dalla ragazza conosciuta in Sicilia, in Calabria. E da noi neppure un rigo; è deprimente, forse ancora più del freddo, delle condizioni provvisorie, della pioggia torrenziale."

Col. Ricchezza, "La resistenza dietro le quinte", De Vecchi Editore. Milano, 1967.

Amedeo Della Rosa

"Trascorremmo il giorno di Natale a Sesto Campano ed a pranzo ci raggiunse S.A.R. il Principe Umberto, sempre premuroso nei nostri confronti, per portarci il Suo Augurio ed il Suo calore umano, esprimendo il desiderio di fotografarsi in gruppo con noi tutti. Si ricordò, con la Sua prodigiosa memoria, della mia visita con Renato Fuoco, entrambi accademisti, al Comando Gruppo Armata al Castello di Sessa."

UN GIOVANE CASSINATE A MONTELUNGO: AMEDEO DELLA ROSA

L’8 settembre 1943 mi sorprese con tre compagni di corso (Canzi, Cecchini, Di Pietro) nella Scuola di Appl.ne di Parma ed ivi ricevemmo il battesimo di fuoco, partecipando al combattimento contro i mezzi corazzati tedeschi che ci assalirono proditoriamente la notte tra l’8 ed il 9 (mentre il pomeriggio precedente erano venuti, con tutti gli Ufficiali della Divisione, in visita di cortesia!)...

15/12/2004 | richieste: 5475 | VARI
Testimonianze | #dicembre 1943, italia, monte-lungo, veterani-reduci

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